Cinghiate alla moglie, condannato a 25 mesi
L’avrebbe colpita più volte sulla schiena, usando una cintura. Poi, finalmente, la donna ha avuto il coraggio di denunciarlo
TRENTO. Un giorno l’aveva afferrata per la gola serrando la presa quasi volesse soffocarla. Poi l’avrebbe colpita più volte sulla schiena, usando una cintura. Un’esplosione di rabbia seguita dalle minacce «la prossima volta ti copro di sangue». In un’altra occasione l’aveva colpita in testa con un pugno e le aveva spaccato il cellulare. Episodi purtroppo non isolati con il marito feroce e aggressivo contro la moglie. Che per lungo tempo ha subito la rabbia e la gelosia dell’uomo che non le permetteva di fare nulla. E che la picchiava e la minacciava riducendola in uno stato di sottomissione anche psicologica. Violenze che lui, un 37enne, metteva in atto anche quando c’era con sua moglie il loro bambino piccolo. Violenze che si sono fermate solo quando la donna non ha avuto il coraggio di mettere nero su bianco la sua denuncia, di raccontare quello che doveva sopportare in casa. Un lungo racconto dove era la violenza - sia fisica che psicologica - a predominare su ogni cosa, sulla quotidianità di una casa.
Il caso è finito davanti al giudice Serao che ha ascoltato le parole delle parti e che ha deciso per una condanna dell’uomo a 2 anni e un mese e al pagamento di una provvisionale di 5 mila euro come risarcimento nei confronti della donna.