Chiude Vedro, l'edizione del "caos"

Successo per la settima edizione del "pensatoio" di Enrico Letta



DRO. "Inventare per il futuro: deve restare l'obiettivo di Vedro, anche se i numeri lo stanno facendo diventare di difficile gestione, ma qui ci sono persone solide, ciascuna nel pieno della propria attività e che un Paese serio metterebbe nel motore. Alcune ci sono".

Così Enrico Letta, vicesegretario del Pd, traccia oggi il bilancio del suo pensatoio, il 'think tank' che chiude la sua settima edizione in Trentino. Un bilancio in positivo anche per la quantità di partecipanti, più che raddoppiata rispetto all'inizio, cioè oltre 700.

"Questa bella esperienza deve evolversi e le idee per farlo - ha annunciato - verranno chieste proprio ai partecipanti con un referendum", per mettere insieme, come per tutti i lavori dei quattro giorni trascorsi in Trentino, il contributo di politici di parti opposte, di esponenti dell'imprenditoria e della finanza, di magistrati e giornalisti, in modo trasversale.

Un po' di "Caos" insomma, proprio come nel filo conduttore scelto per questa edizione, ma portato dal successo dell'evento. Necessità di mettere ordine, di regolamentare, è emersa intanto anche nel merito degli argomenti trattati nei gruppi di lavoro, come in quello che si è occupato di pubblica amministrazione e giustizia, con la deputata Pdl Nunzia De Girolamo, il magistrato Raffaele Cantone e il docente universitario Giulio Napolitano, figlio del presidente della Repubblica. Punti focali individuati: regolamentare le lobby, tema d'approfondimento di un altro gruppo, incentivare i sistemi di controllo evitando che controllori e controllati siano gli stessi, come per i revisori dei conti dei Comuni, incentivare i sistemi deflattivi nella giustizia e portare maggiore responsabilità a dirigenti e funzionari della Pubblica amministrazione. Gruppo a cui ieri si è affacciato anche il ministro Anna Maria Bernini.

Qualche ricetta per il futuro oggi l'ha portata anche l'amministratore delegato dell'Eni, Paolo Scaroni, "innanzitutto con l'ottimismo", che gli ha fatto descrivere "la crisi come una bella opportunità per cambiare davvero il Paese". Ma anche come la necessità di eliminare l'assenteismo, rimettere al centro di scuola e università gli studenti e non i docenti, fare le infrastrutture". Comprese nuove piste e nuove strade a Cortina, ha poi ha aggiunto quando gli è stato domandato del suo impegno per la candidatura a sede dei Mondiali di sci alpino del 2017,  che "mi starebbe molto a cuore vincesse".

Da imprenditori e finanza il deputato Pd Francesco Boccia ha raccolto e rilanciato la "necessità di seguire la strada di Germania e Gran Bretagna sul concordato fiscale con la Svizzera".

Prospettiva forse un po' piu' distante nel tempo di quelle della manovra che tocca ora i Comuni e per cui il sindaco di Bari ha detto da Vedro che ritiene necessario prendere in mano la situazione come Anci e proporre come uscire dalla crisi, "in assenza di una vera e propria guida univoca da parte del Governo, di cui non capiamo ancora le proposte". Fatto tanto urgente in questo 'pensatoio'-laboratorio di futuro, quanto la necessità di approfondire, di sapere analizzare le guerre di oggi e dell'altro ieri, come quella nella ex Jugoslavia.

Il massacro di Srebrenica del 1995 è stato oggetto cosi' in questi giorni proprio a Vedro della registrazione di una puntata di uno speciale di Antonello Piroso, di La7. Volti tesi all'uscita hanno descritto insieme a poche parole l'impatto sul pubblico: "Ormai al sangue e alla violenza ci hanno anestetizzati, ma stavolta no, ci hanno messo di fronte a qualcosa che ha sconvolto, ci ha tirato dentro la vita di chi ha subito".













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