Chico Forti, summit fra ambasciata e legali
E ora si muovono anche i media nazionali. Il tam-tam nel mondo dei social network sta dando i suoi frutti e ieri sera sia il Tg5 che «Quarto grado» si sono occupati della storia
TRENTO. E ora si muovono anche i media nazionali. Il tam-tam nel mondo dei social network sta dando i suoi frutti e ieri sera sia il Tg5 che «Quarto grado» si sono occupati della storia del surfista trentino che da 12 anni è in carcere in Florida con l’accusa di essere il mandante di un omicidio. E lui, Chico, è da 12 anni che si dice innocente. Per sostenerlo in questa battaglia (chiede solo che sia riaperto il processo per poter dimostrare che lui con quell’uccisione non aveva nulla a che fare) ci sono centinaia e centinaia di persone che ogni giorno almeno un pensiero per Chico lo hanno. E stanno arrivando in alto. Oltre all’interesse dei media nazionali, infatti, sono riusciti anche a convincere - cosa che in un primo momento proprio non sembrava - il ministro degli esteri Terzi ad occuparsi del caso. Ed è di ieri un tweet (anche i ministri tecnici usano i cinguetii per comunicare) che ha riacceso tante speranze. Ecco il testo che ha fatto gioire: «#chicoforti. Prossima settimana riunione fra funzionari della nostra Ambasciata a Washington e legali difesa per coordinare strategia». Insomma sembra che il fatto che il plenipotenziario non abbia protocollato il report (due anni di lavoro e la firma della criminologa Bruzzone) non hanno avuto come conseguenza il venir meno di un supporto da parte del governo. E questo per Chico è una buona notizia di sicuro.
Sempre sul fronte della mobilitazione, oggi è il giorno del flash mob a Roma. Il punto d’incontro è alla stazione Termini davanti ad uno striscione con il nome del Trentino. Solo in Facebook una centinaio di persone ha garantito la sua presenza. Una settantina sono ancora in forse.