«Centro Sebastiano», c’è anche Melinda

Si affianca a Dalmec, Fanti Legnami e Covi Costruzioni per sostenere il progetto da 5milioni della Fondazione autismo


di Giacomo Eccher


COREDO. Anche Melinda, con altre aziende d'eccellenza della valle quali Dalmec di Cles, Fanti Legnami di Malosco e impresa Covi Costruzioni di Taio, sostiene il "Centro Sebastiano", una struttura all'avanguardia dal valore di circa 5 milioni di euro che sorgerà a Coredo su progetto della Fondazione Trentina per l'Autismo Onlus.

Entro fine mese scade il termine per la presentazione delle offerte che la Fondazione ha richiesto a sei aziende trentine sulla base di un capitolato che prevede lavori per 3,7 milioni di euro. «In marzo le offerta saranno vagliate e quindi ci sarà l'incarico: l'idea nostra è di poter avere la struttura agibile entro il 2015», spiega il presidente della Fondazione, Giovanni Coletti. L'obiettivo è, infatti, coinvolgere imprese locali nella realizzazione dell'opera che anche dal punto di vista delle tecniche costruttive e dei materiali è di avanguardia così come di avanguardia è la concezione di fondo che sta dietro l'intero progetto che punta dare una risposta a 360 gradi.

«Un'opera che diventerà un riferimento a carattere nazionale ed internazionale per la ricerca e le terapie sull'autismo, ma anche e soprattutto legata al territorio: per questo sono particolarmente grato del sostegno che aziende locali ci stanno dando in questa fase», afferma Coletti.

Il nuovo insediamento, progettista l'architetto Giovanni Berti di Fondo, sarà formato da un insieme di edifici collegati ed uniti da un sistema di percorsi interni e cortili esterni protetti, sia a livello di piano terra che a piano interrato. I vari corpi di fabbrica costituiranno dei nuclei con caratteristiche tali da soddisfare i processi riabilitativi e terapeutici previsti per il centro. Il lotto interessato, che è adiacente al nuovo polo scolastico, ha una superficie di 4.400 metri quadri con a disposizione una volumetria di 7.718,00 metri cubi. I tre corpi principali organizzati attorno ad un grande giardino terapeutico, protetto e posto a sud del lotto. «Il verde, partendo dal giardino centrale, penetrerà all’interno attraverso tagli ed ampie vetrate nei corpi edilizi. Il verde e la luce che entrano nella struttura creeranno un ambiente ricco di stimoli e allo stesso tempo non stressante, realizzando una continuità tra interno ed esterno che facilita l’orientamento spaziale e la percezione del tempo durante le varie fasi della giornata», spiega l'architetto. La struttura in progetto si sviluppa su due livelli fuori terra con una zona seminterrata, nella parte a monte verso terra, destinata a garage, magazzino, locali tecnici e per l’eventuale futura area per l’idroterapia. Il riscaldamento, con allacciamento alla centrale del teleriscaldamento con eventuale pompa di calore geotermica, è a bassa temperatura (pavimento). I posti di ospitalità residenziali sono 12, ma il centro punta ad essere il nodo di una rete per favorire lo sviluppo di attività di tipo sanitario educativo-riabilitativo, e luogo di espressione delle capacità abilitate in ambito sociale.













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