Centro Santa Chiara, la Giunta vuole Massimo Chini nel Cda. Il Pd: «Nessuna selezione»
La giunta: «Integrazione di un membro dimissionario in base al regolamento». Lucia Maestri (Pd): «Manca il rispetto per il buon gusto istituzionale»
TRENTO. Parere favorevole (con 5 favorevoli e 3 voti contrari) questo pomeriggio in Prima commissione sulla sostituzione (di competenza della Provincia) di un componente del consiglio di amministrazione del Centro servizi culturali Santa Chiara. A ottenere il via libera è stata la candidatura di Massimo Chini. In commissione l'opposizione ha fatto riferimento agli articoli 6 e 8 del regolamento del Centro Santa Chiara e chiesto se questa nomina, a tre settimane dalla fine della legislatura, abbia o meno senso.
Per la minoranza, pur non mettendo in discussione la buona fede del candidato, l'impressione è che si sia di fronte a un'urgenza, dettata da un vulnus iniziale: il riferimento, ha rilevato sempre l'opposizione, è all'improvvida firma di un atto finanziario che fa scattare una soluzione emergenziale. La Giunta ha risposto ricordando che il regolamento parla di un mandato su 5 anni, in scadenza quindi nell'ottobre dell'anno prossimo, vista la nomina del Cda risalente al 31 ottobre 2019.
Come accade anche per altri enti, è sempre la posizione espressa dalla Giunta, come è avvenuto pure nella scorsa legislatura a poco tempo delle elezioni e viste le scadenze previste dal regolamento, si provvede all'integrazione di un membro in quanto uno si è dimesso. Lucia Maestri del Pd ha evidenziato, nel corso del dibattito, come sia ormai prassi consolidata quella di decidere senza alcuna osservanza delle leggi e delle regole che sovraintendono anche tale nomina e senza alcun rispetto per quelle norme di "buon gusto" istituzionale che di fatto consiglierebbero di far slittare tale nomina alla fase post- elettorale.
Ma evidentemente - si legge in una nota - ci deve essere un'urgenza occulta che impone alla Giunta provinciale lo scavalcamento consapevole di ogni limite.
Secondo il Pd "la figura proposta non pare avere nessuno di questi particolari requisiti, pur essendo un artista ed un insegnante di indubbio valore. Ma non solo. Il suo nome esce senza selezione alcuna; senza alcun bando aperto anche ad altri professionisti, fors'anche con maggiori requisiti tecnici. Infine il nodo temporale.
Questa nomina quanto dura in carica? Pochi giorni probabilmente, visto che il consiglio d'amministrazione in oggetto decade con la fine della legislatura. In conclusione siamo all'ennesimo pateracchio, montato per coprire altri errori e che danneggia soprattutto l'immagine dell'Ente e, più in generale, la cultura di questa terra".