Centro Santa Chiara, Detassis deve risarcire 310 mila euro
Stangata dei giudici nei confronti dell'ex direttrice: «Spregiudicato utilizzo del denaro pubblico»
TRENTO. «La convenuta ha agito in modo contrario agli obblighi di servizio, ponendo in essere una contabilità non veritiera, sovente volta ad occultare episodi di mala gestio e di spregiudicato utilizzo del denaro pubblico, di cui la stessa aveva il maneggio». Così si legge nella sentenza della Corte dei Conti con la quale l’ex direttrice del Centro Santa Chiara, Marisa Detassis, è stata condannata a pagare 310 mila euro: 265 mila e poco più a titolo di risarcimento per il danno patrimoniale diretto e 45 mila per il danno all’immagine.
Una sentenza dura dove il collegio, per «raccontare» la situazione così scrive: «al fine di esemplificare il doloso modus operandi della vicedirettrice, basti osservare che i militari della Guardia di Finanza hanno riscontrato innumerevoli pagamenti contabilizzati, in favore di fornitori o compagnie teatrali, attestati da fatture falsificate.
Le indagini hanno dimostrato che l’alterazione della contabilità è riconducibile alla convenuta, da ritenersi pertanto l’ideatrice del “sistema” manipolativo dei dati contabili, al fine di occultare il distorto utilizzo del denaro pubblico; è stato, altresì, appurato che la stessa al fine di contraffare la documentazione si è servita dell’ausilio “materiale“ della diretta collaboratrice». E si ricostruisce l’intera vicenda elencando le spese che erano stata messe in contabilità a carico del Centro (abbigliamento, biglietti per spettacoli, tablet e televisori) ma che erano invece delle spese personali dell’ex direttrice.
E il collegio ha detto no anche alla richiesta avanzata dalla difesa della donna in merito al dissequestro di almeno di uno degli immobili messi sono sotto sequestro (sono due e si trovano in via dietro le Mura). Immobili che la Detassis vorrebbe vendere per poter così risarcire il danno al Centro Santa Chiara. Chiusa la vicenda contabile, ad ottobre c’è l’udienza preliminare per il capitolo penale.