Centro S.Chiara, la corsa di Nardelli non è certa
Il direttore dimissionato a causa di un bando annullato per irregolarità formali attende l’esito delle elezioni per decidere se partecipare alla prossima selezione
TRENTO. Un lungo applauso e occhi lucidi dei dipendenti del Centro Servizi Culturali Santa Chiara hanno salutato l’oramai ex direttore Francesco Nardelli. Intervenuto alla sua ultima conferenza stampa per il mandato 2018 come direttore, Nardelli ha voluto rendere pubblico il suo dimissionamento. Il giorno precedente, in serata, il consiglio di amministrazione del Centro Servizi Culturali di Trento infatti ha deliberato la chiusura del rapporto lavorativo con il direttore, rendendo attivo il procedimento del rinnovo del bando di concorso, essendo inficiato quello che pochi mesi fa aveva reinsediato Nardelli al suo posto di direttore. «Si tratta di una procedura imposta dalla Provincia-spiega Enzo Bassetti in qualità di presidente del Centro-in quanto a Nardelli erano già state assegnate due proroghe al contratto e a quanto pare, per legge provinciale, non gli si poteva concedere una terza, in attesa del nuovo bando. È emerso che il bando precedente aveva delle irregolarità formali. La scelta di dover quindi procedere alla chiusura del rapporto ci è stata imposta, ma non ha nulla a che vedere con la grande stima e il giusto riconoscimento dei meriti di Nardelli. La difficoltà sta nel fatto che il Centro Culturale è a metà strada fra un ente provinciale ma di contro deve anche stare sul mercato. Ritengo che quindi andrà fatto un ragionamento da questo punto di vista nel futuro». Il Centro Culturale quindi si troverà senza direttore per un lasso di tempo che ci si auspica sia il più breve possibile. «La macchina è ben organizzata-precisa Loreta Failoni come parte del Cda del Centro Culturale-ci sono delle figure di riferimento, ma la decisione ci è stata imposta». Dal canto suo Nardelli ha voluto precisare che non sa ancora se parteciperà alla prossima selezione. «Attendo il 22 ottobre-dice-per capire se la fiducia e i meriti saranno terreno fertile per una proficua futura collaborazione con l’istituzione che decide le sorti e il sostegno dell’ente culturale. Ho ancora molto lavoro da fare ma devo avere le condizioni giuste per farlo, altrimenti non ha senso». E di lavoro ne è stato fatto tanto in questi sei anni e mezzo di direzione. Da un bilancio di 3 milioni di euro in negativo si è passato a un 4 milioni di attivo, da 144 giorni di spettacoli a 242 giornate. Molte le iniziative e le collaborazioni sul territorio, con il Teatro Stabile di Bolzano, il Coordinamento Teatrale Trentino, Mart, Muse, CID, Opera Universitaria, Conservatorio, Orchestra Regionale Haydn, Università e molti altri. Nardelli ha poi voluto ricordate l’impegno alla valorizzazione delle risorse del territorio e la nascita di Festival, come Y Generation o Distretto 38.