Casello dell'A22 chiuso: la tangenziale s'intasa

Più scorrevole la rotatoria, ma camion e camper non sono spariti


Alessandro Maranesi


TRENTO. La prima giornata è andata bene: il casello di Trento Centro, che dalle 20 di lunedì ieri è stato chiuso in uscita, pare abbia portato una boccata d'ossigeno alla mobilità che gravita attorno alla tentacolare rotonda su cui si riversano ogni giorno decine di migliaia di auto, rotatoria che ora si vedrà sgravata di circa ottomila macchine in meno al giorno. «Le pattuglie sul luogo hanno registrato un miglioramento soprattutto a scendere dalla Gardesana» afferma a dimostrazione di questo il comandante della Polizia locale di Trento e del Bondone, Lino Giacomoni. Anche se, subito dopo, si chiede: «C'è da capire come entreranno in città tutti i mezzi che ora usano Trento Sud: andranno ad aggravare il traffico in tangenziale?». Già perché ora l'osservata speciale è proprio lei, la tangenziale che infatti già da ieri ha visto un sensibile aumento della circolazione soprattutto in direzione nord. Automobili, camper e camion, infatti, non sono di certo scomparsi, solo hanno cambiato strada. Già gli albergatori del Bondone contrari alla chiusura di Trento Centro, qualche giorno fa, avevano denunciato in effetti il rischio che proprio la tangenziale sarebbe diventata alla prima difficoltà il grande collo di bottiglia della viabilità dell'intera città. Lo stesso Giacomoni è cauto: «E' senz'altro vero che è ancora troppo presto per trarre dei conclusioni ma è necessario considerare che i mezzi in entrata che escono dalla tangenziale diretti in centro occuperanno comunque una parte della rotatoria di Trento Centro: se finora ci volevano 40 secondi per percorrerla tutta, ora si guadagna qualche secondo». Che detta così sembra davvero un guadagno sconfortante, viste le proteste e le alzate di scudi che la chiusura del casello ha provocato tra gli automobilisti. Finora, però, tutto è andato bene: «La situazione è risultata essere di molto migliorata, la viabilità sembra essere molto sgravata dal traffico e gli incolonnamenti sulla Gardesana sono stati più contenuti» spiega Paolo Duiella, presidente dell'Autostrada del Brennero. E in effetti ieri mattina verso le 7.15 l'infinita teoria di tubi di scarico che scendono dal viadotto della strada provinciale 45 si è divincolata più velocemente del solito verso il centro del capoluogo. Anche Duiella, però, afferma «che è difficile al momento capire quale possano essere le conseguenze della chiusura sul traffico della tangenziale». La situazione, insomma, è ancora piuttosto fluida: da un lato gli operatori economici del Bondone contrari alla chiusura e i rischi di intoppi in tangenziale, dall'altro l'incognita sulle nuove strade che andranno a percorrere i mezzi. Ma anche una prima giornata obiettivamente filata liscia, con tempi di percorrenza ridotti, seppur di poco, per i pendolari e totale assenza di disagi. Che non si siano ancora prese decisioni davvero definitive e che ai vertici, sia politici sia tecnici, ci si stia muovendo con circospezione e cautela lo spiega Claudio Costa, direttore tecnico di A22, ai microfoni della Rai: «Quella attuale è una sperimentazione. Le vere prove del fuoco arriveranno con i primi fine settimana estivi e le invasioni di turisti tedeschi. Ma anche col ponte del 2 giugno che sarà davvero importante per capire se il sistema riuscirà a tenere». Insomma, l'impressione è che su Trento Centro non sia ancora stata detta la parola fine in modo definitivo. E forse il casello potrebbe tornare ad essere aperto.

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