Case e condomini, 5 milioni di contributi
Riqualificazione energetica, per il 2016 la Provincia integra le detrazioni fiscali statali. Daldoss: «Una spinta all’edilizia»
TRENTO. Se i nuovi edifici dovranno tendere al «consumo zero», il problema riguarda il patrimonio già esistente che deve essere efficientato. Per favorire il risparmio energetico, ma anche per dare una spinta all’edilizia in grave crisi, la Provincia punta su contributi che incentivino gli interventi su condomini e case private. A disposizione ci sono 5 milioni di euro per il 2016: 3 milioni per abbattere gli interessi sui mutui nel caso delle abitazioni private (prime e seconde case), un milione per i condomini (a cui se ne aggiungerà un altro nel prossimo assestamento di bilancio).
Le due delibere sono state approvate ieri dalla giunta, che punta a reiterare i contributi anche nel 2017: «L’obiettivo - hanno spiegato gli assessori Mauro Gilmozzi (ambiente) e Carlo Daldoss (edilizia abitativa) è di incentivare il risparmio energetico ma anche di dare una spinta all’edilizia».
Condomini. In Trentino sono circa 15 mila gli immobili con almeno 5 unità abitative costruiti prima del 1991, anno in cui è stato introdotto l’obbligo di certificare il contenimento dei consumi energetici. I condomini interessati dai nuovi contributi sono quelli costruiti prima dell’agosto ’93 e dotati di amministratore. Tre le linee di intervento: la diagnosi energetica dell’immobile, la progettazione e l’assistenza tecnica, il conto interessi per il mutuo. L’agevolazione provinciale relativa alla diagnosi energetica e la verifica dello stato di salute del condominio copre il 50% dei costi sostenuti (mentre il restante 50% viene riconosciuto solo se si procede con i lavori) e copre il 90% dei costi di progettazione, direzione lavori e assistenza tecnica.
Ai condomini che decidono di finanziare l’intervento attraverso un mutuo con banche convenzionate (nei prossimi giorni saranno sottoscritti gli accordi), la Provincia riconoscerà un contributo fino al 90% sugli interessi del mutuo (a tasso fisso).
Il limite massimo di spesa ammissibile a finanziamento è del 10% dei costi dei lavori da realizzare: la spesa di progettazione e assistenza non può superare i 30 mila euro, mentre la spesa minima ammissibile non può essere inferiore a 2 mila euro. Sono ammessi a contributo: ristrutturazione importante (di primo e secondo livello), riqualificazione energetica e installazione di pannelli solari termici.
Un ulteriore 5% di agevolazione sarà riconosciuto se l’intervento è approvato all’unanimità dall’assemblea condominiale, se viene stipulato un contratto di rendimento energetico e se vengono raggiunte le classi energetiche B+ e C+ (a seconda dell’intervento).
I contributi potranno essere depositati in un conto dedicato a cui l’amministratore potrà attingere se si trovasse in difficoltà con un condòmino che non paga, mentre si avvia l’azione di recupero. I moduli e le informazioni saranno disponibili da lunedì rivolgendosi all’Apiae.
Abitazioni private: contributo sui mutui. Secondo capitolo, i contributi per la riqualificazione energetica di case private (con meno di 5 unità abitative), che sono estesi anche alle seconde case proprio con l’obiettivo di sostenere, oltre al risparmio energetico, le attività economiche legate all’edilizia. Di qui la scelta anche di impegnare i 3 milioni di euro sui prossimi bilanci: 300 mila euro per 10 annualità.
I requisiti: il contributo va ai proprietari residenti nell’immobile e la spesa minima per l’intervento è di 20 mila euro. Oggi i privati beneficiano di due detrazioni fiscali statali: il 50% sulle spese di ristrutturazione edilizia (con un limite di 48 mila euro per unità immobiliare) e il 65% sulle spese per riqualificazione energetica (limite massimo di 100 mila, 60 mila e 30 mila euro a seconda della tipologia di intervento). Il contributo provinciale in questo caso sarà sull’interesse del mutuo stipulato con banche convenzionate per un importo di almeno 10 mila euro (in modo da garantire la copertura anche parziale dei costi degli interventi) e sarà concesso in dieci rate annuali.
Le domande potranno essere presentate dal 1° luglio (per spese sostenute da lunedì 23 maggio) e fino al 30 novembre da parte di residenti in Trentino e proprietari dell’edificio costruito sul territorio provinciale, per gli interventi ammessi a detrazione d’imposta dallo Stato. Le domande saranno ammesse secondo l’ordine cronologico di presentazione: la stima per il 2016 è di dare risposta a 800-1000 richieste.
Ambiente e spinta all’edilizia. A giorni partirà una campagna pubblicitaria che punta a spiegare che intervenire sulla riqualificazione di case e condomini «porta un vantaggio non solo in termini ambientali ma anche al portafoglio», ha detto ieri l’assessore Gilmozzi: «I risparmi fiscali e finanziari consentono di pagare il mutuo». «Speriamo che queste agevolazioni mettano in moto lavori che diano una spinta all’edilizia», ha sottolineato Daldoss, ricordando anche che gli aiuti provinciali in futuro «saranno sempre più indirizzati al recupero degli edifici esistenti per portare il Trentino all’avanguardia».
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