CasaPound, prima conferenza blindata

Dentro si parla di Depero e avanguardie, fuori proteste degli anarchici e polizia con caschi e scudi pronti all’uso


di Sandra Matuella


TRENTO. All’insegna del Futurismo e dell’arte di Fortunato Depero si è inaugurata lunedì, l’attività culturale e ricreativa di CasaPound, non senza le annunciate manifestazioni di protesta, per una serata in cui sembrava di assistere a due film ben distinti tra loro: verso le nove, le serrande di CasaPound sono abbassate, mentre all’incrocio di via Marighetto, dall’altra parte della strada, una trentina di più o meno giovani, dietro lo striscione “Nel nome di “Ora” Marighetto chiudiamo CasaPound”, urlano slogan contro CasaPound, ma anche contro la polizia e la stampa perché, a detta loro, “sono tutti fascisti al servizio delle banche e dei padroni”. Non si qualificano, e trattano a male parole un giornalista della Rai che si avvicina per chiedere delle informazioni. La via Marighetto è sorvegliata dalle forze di polizia; in strada ci sono un paio di abitanti della zona e una signora affacciata alla finestra. Verso le nove e un quarto arrivano i ragazzi di CasaPound, una quarantina, tra attivisti e simpatizzanti. L’età media è giovane e ci sono diverse ragazze: entrano quasi tutti in sede, si siedono in cerchio e alle nove e mezzo in punto, come era stato annunciato, inizia la conferenza sul Futurismo e Depero. Dentro CasaPound si assiste così a tutt’altro film rispetto all’esterno: si parla della Parigi di inizio Novecento, di Belle époque e di avanguardie artistiche, in cui tutte le arti, dal cinema al teatro, musica e danza dialogano tra loro: in questo contesto si inserisce Fortunato Depero, pittore e scultore originario della Valle di Non, considerato il padre della moderna grafica pubblicitaria, che più di tutti influì sulla Pop Art americana. Per due ore si sfogliano i cataloghi del Mart dedicati a Depero e si commentano le sue opere d’arte e di design: le uniche risse e provocazioni di cui si parla in questo incontro sono quelle di Filippo Tommaso Marinetti e delle sue “serate futuriste” in teatro, quando il poeta diffondeva “manifesti contro i valori tradizionali” e muoveva “parole in libertà”, che finivano quasi sempre con il lancio di uova e di verdure da parte del pubblico. Si parla anche di attualità, in particolare delle affinità tra CasaPound e il futuristi, dovute alla giovane età, all’atteggiamento dinamico e a un’idea di arte legata alla vita. In particolare, il Circolo Futurista è la sezione di CasaPound dedicata ai giovani artisti che, al di là del colore politico, “rimangono inascoltati da musei che celebrano invece gli artisti già consacrati e istituzionali”. Al termine dell’incontro, c’è il brindisi a base di Campari, le cui bottigliette triangolari e la grafica dell’etichetta furono disegnate dallo stesso Depero.

Nonostante le tensioni di questi giorni, Filippo Castaldini, responsabile di CasaPound Trento, è soddisfatto e traccia un primo bilancio positivo: «E’ stata un’apertura molto partecipata, con una grande presenza di militanti e amici di CasaPound. Le polemiche non ci toccano, ci spiace solo che ci vadano di mezzo gli abitanti della zona, ai quali assicuriamo di non causare nessun disturbo e di cercare un dialogo con tutti. Del resto, queste tensioni programmate sono l’unico modo che hanno per farci chiudere, perché siamo una voce fuori dal coro: chi pensa e agisce liberamente fa paura a quelli che, come loro, sono intellettualmente e politicamente morti».

Per quanto riguarda il futuro, «proporremo una serie di conferenze e di incontri al lunedì, con cadenza settimanale: intendiamo rispondere alla violenza, o meglio alla prepotenza dei nostri detrattori, con la forza della cultura».

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