Cartiere, stop di 10 giorni. I sindacati: nessun allarme

Zampolli (Uil): «Fermo macchine proprio a fine anno per evitare lo stop&go. Carta grafica in calo del 5%, ma Lecta ha dirottato tutta la produzione su Riva»


di Matteo Cassol


RIVA. Dopo un 2013 segnato dai sacrifici a cui erano stati costretti, i lavoratori delle Cartiere del Garda avevano accolto di buon grado la prospettiva declinata a ottobre dall'azienda ai sindacati di non avere più intenzione di ricorrere ai "pit-stop" per far fronte ai magazzini eccessivamente pieni. Per questo ora la notizia di una fermata lunga a cavallo tra Natale e fine anno ha creato, se non della preoccupazione, almeno un po' di scetticismo: la produzione, anziché per un paio di giorni a Natale e altrettanti a Capodanno come era inizialmente e canonicamente previsto, verrà infatti bloccata per una decina di giorni, dal 24 dicembre al 2 gennaio, con il ricorso alla cassa integrazione ordinaria (che nel caso specifico paga poco più della metà rispetto a una giornata effettivamente passata in fabbrica) per chi non ha ferie arretrate da smaltire. Non necessariamente un bel regalo sotto l'albero dopo diversi "pit-stop" di due o più giorni che erano seguiti alla sostanziale abolizione degli straordinari, al già effettuato taglio (del dieci per cento) al premio di risultato di produttività, dal rincaro del prezzo della mensa (prima l’azienda “passava” il 70 per cento, ora il 60) all’adozione del salario d’ingresso per 18 mesi per i neoassunti (per un totale di 500.000 euro all’anno di risparmio per l’azienda) e all'accordo di fine febbraio con cui i dipendenti si erano ritrovati costretti ad accettare tagli allo stipendio (da un minimo di 1.158 a un massimo di 2.861 euro netti in meno, a seconda della posizione).

Secondo la lettura inserita nel suo contesto offerta dal sindacato, tuttavia, in realtà si tratterebbe, se non proprio di un dono, almeno di una situazione che non deve ingenerare inquietudine e, anzi, deve far ben sperare: «Abbiamo avuto un incontro con l'amministratore delegato - spiega Ivano Zampolli di Uilcom-Uil - e il calendario per il prossimo anno prevede 345 giorni di sfruttamento degli impianti, quindi 25 in più di quelli previsti per il 2013. La fermata lunga ha il senso di evitare il frazionamento in un periodo peraltro in cui può essere più piacevole stare a casa rispetto ad altri, dopodiché si ripartirà e non ci si dovrebbe più fermare, a meno di nuovi crolli del settore al momento non previsti né prevedibili». La situazione complessiva, comunque, non è buona, anche se sfruttando le dinamiche del gruppo Lecta (anche a discapito di altri "colleghi") le Cartiere del Garda dovrebbero riuscire a sostenere l'urto: «Il mercato della carta grafica è in calo di un altro 5%, ma con il congelamento della produzione di carta patinata senza legno dell'impianto di Condat in Francia la produzione di quella tipologia sarà concentrata tutta a Riva. La concentrazione produttiva intergruppo sul Garda, ottenuta grazie all'affidabilità negli anni dell'impianto e dei lavoratori, di fatto - conclude Zampolli - ha l'effetto di non far sentire la contrazione».

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