Carceri sovraffollate: tensione a Roveretoper la protesta di anarchici e detenuti
Un centinaio di persona ha manifestato davanti al penitenziario lanciando petardi e imbrattando il muro di cinta. Dall'interno i detenuti hanno risposto facendo sbattere pentole e piatti contro le inferriate. La denuncia del Sappe: "Manifestazioni sempre più frequenti, il sovraffollamento non aiuta a rassenare gli animi"
ROVERETO. Momenti di tensione nel carcere di Rovereto, in Trentino, per una manifestazione degli anarchici contro il sovraffollamento del penitenziario _ attualmente ci sono 100 detenuti per un capienza di 51 posti _ alla quale hanno fatto eco i detenuti dall'interno del carcere, che hanno cominciato a sbattere piatti e pentole contro le inferriate delle celle.
Gli anarchici hanno poi imbrattato il muro di cinta del carcere e lanciato petardi all'interno del campo sportivo e del cortile. Una situazione delicata che ha provocato la reazione del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che in un comunicato denuncia l'accaduto.
"La manifestazione di gruppi anarchici davanti al carcere di Rovereto è sintomatica della crescente tensione nel sistema carcere del Paese. Nonostante non si siano registrati incidenti riteniamo sia il caso di tenere alta l'attenzione, intensificando le misure di sicurezza, al fine di garantire l'incolumità di quanti operano all'interno del carcere, ma anche dei cittadini".
Lo afferma Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe) sulla manifestazione che ha visto protagonisti "un centinaio di persone per lo più appartenenti a gruppi anarchici". "La manifestazione è iniziata con musica assordante e slogan contro il governo e l'Amministrazione Penitenziaria, il sovraffollamento e la sanità penitenziaria - afferma Capece -: questo ha determinato la reazione rumorosa della popolazione detenuta, che ha sbattuto per circa venti minuti piatti, pentole e quant'altro contro i cancelli e i blindati delle camere detentive. All'esterno, alcuni manifestanti hanno imbrattato con bombolette spray di vernice il muro di cinta e poi hanno lanciato numerosi petardi all'interno del campo sportivo e del cortile passeggi detenuti. Alla vista del personale di Polizia Penitenziaria in servizio, per altro esiguo, le persone che lanciavano i petardi sono fuggite e alle ore 20,30 circa finalmente tornava la calma".
Il Sappe sottolinea come "le manifestazioni di intolleranza verso l'Istituzione penitenziaria sono purtroppo sempre più frequenti ed il crescente sovraffollamento non aiuta certo a rasserenare gli animi. A Rovereto al 31 maggio scorso avevamo un centinaio di detenuti presenti (il 60% circa dei quali stranieri) a fronte dei 51 posti letto regolamentari. Chi paga nell'immediato e in prima persona lo scotto di questa criticità, con condizioni di lavoro particolarmente stressanti e pericolose, sono soprattutto gli Agenti di Polizia Penitenziaria che in carcere lavorano nella prima linea delle sezioni detentive 24 ore su 24 e che a Rovereto registrano ben 25 agenti in meno in organico".
Capece ricorda la polizia penitenziaria ha tra i propri compiti anche quello di garantire "oltre a quella interna, anche la sicurezza esterna delle strutture carcerarie con una attenta vigilanza ma con carenze di organico così evidenti (a livello nazionale mancano 6mila agenti) sono palese ed evidenti le nostre difficoltà". Per questo propone chiarice "di impiegare i militari per i servizi di vigilanza esterna degli istituti penitenziari".