Cancellata la rappresentazione con i detenuti
Dovevano salire sul palco di Sanbapolis domenica assieme ad Emilio Frattini, ma il carcere ha detto no
TRENTO. Domenica prossima, 14 dicembre, i riflettori del Teatro Sanbàpolis non si accenderanno sullo spettacolo «Qui si resta passando», momento conclusivo del laboratorio teatrale realizzato con i detenuti, italiani e stranieri, ristretti nella sezione maschile della Casa Circondariale di Trento. Il progetto prevedeva che gli ospiti della struttura penitenziaria di Spini di Gardolo potessero interagire con un gruppo di giovani attori sotto la direzione artistica di Emilio Frattini e che il percorso formativo si potesse concludere con una doppia rappresentazione scenica.
Ad una prima recita prevista nel Teatro del Carcere sabato 13 dicembre, avrebbe dovuto seguire una rappresentazione aperta al pubblico al Teatro Sanbàpolis. Sopraggiunte difficoltà organizzative da parte della struttura carceraria, tali da vanificare il senso di una rappresentazione pubblica al di fuori degli spazi detentivi, comportano oggi la decisione di cancellare la recita.
«Già prima di illustrare il progetto alla Stampa qualche giorno fa – spiega Francesco Nardelli, il direttore del Centro Servizi Culturali Santa Chiara, coproduttore dello spettacolo – eravamo dubbiosi sull'opportunità di concludere questo percorso con la rappresentazione pubblica di domenica 14 dicembre al Teatro Sanbàpolis. Questo perché il lavoro di mesi condotto in carcere da un gruppo di una quindicina di detenuti si sarebbe ridotto ad un saggio riservato a pochi di loro.
Avevamo dovuto prendere atto, infatti, che molti dei partecipanti al laboratorio non avrebbero potuto partecipare allo spettacolo. Si era comunque concordato di sostituire queste persone con attori esterni al carcere, per non mortificare lo sforzo e l'impegno prodotto da chi avrebbe potuto comunque essere in scena. Le ulteriori difficoltà emerse ci costringono ora, pur con estremo rammarico, a cancellare la recita».