Bressan: «Date ai figli i nomi dei santi»
Il vescovo rivolge un invito ai cristiani. Ai quali dice anche: «Se cremate i vostri cari, non dispergete le ceneri»
TRENTO. Il cimitero come luogo in cui la comunità si ritrova, come luogo essenziale per i cristiani. E quindi no alla «privatizzazione» dei resti di una persona e alla dispersione delle ceneri. Ma anche un “no” secco ai nomi “esoterici” o di cose (su questo vedi scheda a fianco) mentre invece sono da preferire i nomi dei santi.
Dunque nel giorno della festa di Ognissanti, il vescovo Bressan ha voluto riportare al centro dell’attenzione anche il cimitero come luogo dove poter andare a trovare chi non c’è più. E ha sottolineato l’importanza di mantenere un punto di riconoscimento di chi ci ha preceduto. E quindi se la scelta va nel senso della cremazione, l’invito che è arrivato dal cimitero di Trento e quello di portare comunque le ceneri al camposanto e di non tenerle in casa o disperderle nell’aria.
Ma ecco quali sono state le esatte parole di Bressan: «Ci siamo riuniti per commemorare tutti i santi, sapendo che il Signore stesso è la fonte della santità e vuole che la stessa morte, anche nella componente fisica del nostro essere, sia soltanto di passaggio. Il cimitero infatti è concepito dalla fede cristiana come uno dei luoghi essenziali dove la comunità si ritrova. Perciò è totalmente alieno alla fede il voler privatizzare i resti di una persona e disperderli nell’aria, così che non rimanga più un punto di riconoscimento di chi ci ha preceduti ed ha lavorato e faticato per noi. La Chiesa ha rinnovato il rito delle Esequie e proprio con domani iniziano ad applicarsi le nuove norme liturgiche, che esprimono una preghiera più attenta per il dolore di chi è privato di una persona cara, tengono conto della varietà di situazioni, esprimono la partecipazione della comunità, la fede nell’amore di Dio e nella sua giustizia, l’attesa nella risurrezione anche della carne».
Il vescovo ha poi proseguito toccando il tema della fede nella vita eterna «quella che inizia il giorno del battesimo e si manifesta pienamente nella contemplazione di Dio oltre la morte: è un dono immenso». Un dono, quello della fede, che può essere messo a rischio dalla società attuale. «Oggi l’Occidente secolarizzato - ha detto sempre il vescovo nella messa di ieri al cimitero di Trento - tende a eliminare una tale fede, ma lascia l’uomo senza speranza, poiché lo priva della verità, che è più gioiosa. Per amore all’uomo sentiamo il dovere di approfondire la nostra fede in quest’anno particolarmente ad essa dedicato e quindi siamo invitati a proporre il Vangelo in ogni ambito di vita. Non è una forzatura invasiva della libertà proporre questa dimensione anche ai ragazzi, richiamarla agli adulti, permettere agli anziani di nutrirla e a tutti di testimoniarla. Si tratta di rispondere alla verità e di portare la gioia all’uomo anche di oggi. Dichiara al riguardo il recente Sinodo dei Vescovi: “Anche nelle forme più aspre di ateismo e agnosticismo sentiamo di poter riconoscere, pur in modi contraddittori, non un vuoto, ma una nostalgia, un’attesa che aspetta una risposta adeguata. Di fronte agli interrogativi che le culture dominanti pongono alla fede e alla Chiesa rinnoviamo la nostra fiducia nel Signore, certi che anche in questi contesti il Vangelo è portatore di luce e capace di sanare ogni debolezza dell’uomo”».
Dopo la giornata di ieri dedicata al Santi, oggi le celebrazioni sono indirizzate ai defunti con le messe al cimitero alle 7 alle 9 e alle 16. Alle 11, invece, è prevista la Concelebrazione Eucaristica presieduta da Monsignor Luigi Bressan al « Sacrario militare».
Viene anche ricordato, che al fedele che, dal giorno 1 all’8 novembre, visita devotamente il cimitero e prega, anche solo mentalmente per i defunti, si concede l’Indulgenza in suffragio delle anime del Purgatorio.
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