la polemica

Bregantini: "Reddito minimo? L'assistenzialismo non serve"

Forti le parole del monsignore di Denno in audizione alla commissione lavoro del Parlamento. M5S: la Cei non ha bocciato il progetto



TRENTO. La Cei non approva la proposta di reddito minimo. A ufficializzare la posizione della Conferenza Episcopale è il trentino monsignor Giancarlo Bregantini, audito per la Cei in Parlamento. "Accompagnare: la parola che il Papa ha detto a noi vescovi, la diciamo alla società", ha dichiarato Bregantini, che ha parlato di accompagnare alla formazione, ad un lavoro, evitando "progetti di assistenzialismo".

Il reddito minimo "ma anche la cassa integrazione non deve essere mai finalizzata a fare niente". "Bisogna fare in modo - spiega mons. Bregantini - che ci siano iniziative di sostegno per chi perde il lavoro, ma sempre finalizzate ad accompagnare, in modo che non si precipiti nel buco nero della povertà".

Nell'audizione alla Commissione Lavoro del Senato, Bregantini ha sottolineato che "tutti gli interventi dello Stato debbono essere fatti per facilitare il servizio ai luoghi di maturazione e di crescita della società". E quindi il reddito di cittadinanza, di cui si discute in Parlamento, deve prevedere, "ulteriore formazione o anche servizi". 

"Chi afferma che la Cei boccia il nostro reddito di cittadinanza, dichiara il falso. Si tratta di una offesa all’intelligenza del Vescovo Monsignor Bregantini che limitandosi ad indicare genericamente le caratteristiche essenziali che dovrebbero essere contenute in qualsiasi misura contro la povertà, ha dichiarato la necessità di evitare l’assistenzialismo senza, però, aver manifestato alcun giudizio negativo in merito alla nostra proposta di legge sul reddito di cittadinanza". Lo affermano i senatori del Movimento 5 stelle della Commissione lavoro. "Ulteriore e definitiva prova è che dopo l’audizione, infatti, è stato proprio il Movimento 5 stelle ad applaudire quanto affermato da Monsignor Bregantini", concludono i pentastellati.  













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