Bondone, 50 questionari di proposte per il rilancio 

Olivieri, consulente per il master, oggi parlerà alle tre commissioni consiliari I consiglieri M5S denunciano: «Hotel Panorama, ex Gil e caserme in abbandono»



TRENTO. Si riuniscono oggi tre commissioni consiliari (ambiente, urbanistica e bilancio) per incontrarsi con Alessandro Oliveri, coordinatore del gruppo di professionisti con l’incarico del master di rilancio del Monte Bondone. È il primo passo per un’analisi dello stato di salute della montagna e affrontare scelte strategiche. «Percorso condiviso» è la parola magica per individuare criticità e punti di forza del Bondone, e in questo senso va il questionario sottoposto a operatori turistici, albergatori, associazioni sportive, enti e amministrazioni pubbliche. Il Comune annuncia che sono già quasi 50 i questionari arrivati. «Abbiamo riscontrato molto interesse – spiega Alessandro Oliveri, reduce da una serie di incontri con gli operatori economici - siamo soddisfatti per la disponibilità dimostrata da tanti soggetti rappresentativi del “capitale sociale” e della progettualità che la città e il Monte Bondone esprimono». In attesa di sapere dalla riunione di oggi le indicazioni emerse dai questionari, che dovrebbero indicare una visione della montagna di Trento (i suggerimenti vanno da monte del benessere o dello sport, riserva di naturalità o distretto urbano in quota), le polemiche sul Bondone non mancano.

Tornano alla carica i consiglieri del M5S ricordano, attraverso una comparazione di fotografie, i casi denunciati nel 2013 e che non hanno avuto nessun esito. Il sopralluogo compiuto a Sardagna, Candriai e alle Viote da Filippo Degasperi, Andrea Maschio e Diego Tomasi (rispettivamente consigliere provinciale, comunale e circoscrizionale) mostra il degrado di alcune strutture (foto che pubblichiamo sopra): si tratta dell’Hotel Panorama, delle strutture ex Gil e delle caserme austroungariche (di proprietà della Provincia, sul territorio del comune di Garniga). Dal 2013 ad oggi la situazione non è che peggiorata. Dell’Hotel Panorama (anch’esso proprietà della Provincia) è noto il tentativo di trovare una cordata di privati che lo voglia far tornare in vita, ma al momento tutto tace. Stesso discorso per le palazzine ex Gil di Candriai, una delle quali è stata ristrutturata ma è usata come deposito attrezzi, mentre ancora più desolante è la situazione delle caserme austroungariche sul territorio di Garniga Terme. All’edificio dall’architettura di pregio, in passato era stato rifatto il tetto, ma il tutto è crollato, con il risultato di uno spettacolo desolante. Il consigliere Andrea Maschio commenta: «Il master plan può essere l’occasione per il rilancio vero, pensando anche all’utilizzo di questi edifici. Perché, ad esempio, l’Hotel Panorama non è stato preso in considerazione per il famoso centro wellness che tutti auspicano? Anche le caserme delle Viote, attualmente occupate da alcune famiglie di profughi, potrebbero essere una struttura d’eccellenza per la ricezione turistica».

Nel frattempo il consigliere delegato Dario Maestranzi risponde alle critiche sollevate dalle circoscrizioni del Bondone e di Sardagna per il progetto di sistemazione del campo da calcio di Candriai, che costerà 250 mila euro. «Abbiamo avuto sollecitazioni dalla Us di Sardagna - spiega - che era interessata a poter utilizzare un campo a 11 e anche le società di rugby e football americano si sono dette interessate. Ho tenuto conto delle osservazioni della circoscrizione del Bondone, di prevedere l’illuminazione e di quella di Sardagna di lasciarlo aperto anche alla cittadinanza». (sa.m.)













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