Biglietto per il presepe? Sì, anzi no

Dopo le proteste dietrofront degli organizzatori: «I due euro servivano per pagare i costi della struttura e la sorveglianza»


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Molti hanno pagato il biglietto e si sono messi in fila. Ma altri si sono indignati ed hanno protestato: troppi due euro per visitare il presepe del mercatino di Natale. E così gli organizzatori, il Consorzio Rovereto InCentro, per evitare mugugni ha preferito fare dietrofront: visite gratuite anche il sabato e la domenica (quando era previsto il pagamento del ticket esclusi i bambini fino a 5 anni) anche se contingentate e per un tempo limitato a seconda dell’afflusso di visitatori.

E’ il primo anno che viene istituito il biglietto per visitare il grande presepe allestito nel giardino di casa Cobelli. E una ragione, come spiega la direttrice del Consorzio Marisa Bruschetti, c’è: «Abbiamo chiesto un contributo di due euro per sostenere i costi di allestimento del presepio che è aperto per 45 giorni, del tendone, di ripristino del giardino, dei danni provocati dai visitatori, sorveglianza e anche per evitare una ressa eccessiva con la gente che si accalcava davanti alle statue fermandosi a lungo... Come si paga per visitare un museo o una mostra senza che nessuno si scandalizzi, abbiamo pensato di mettere un biglietto. Non capisco perché c’è stata questa reazione: abbiamo intuito che i roveretani si stavano inalberando e così abbiamo tolto il biglietto».

Ma ieri in un’ora, dalle 10 alle 11, già «cinquanta persone avevano pagato senza lamentarsi: abbiamo raccolto 100 euro e siamo disposti a rimborsare il ticket, altrimenti devolveremo quei soldi per beneficienza. Poi dalle 11 non abbiamo più fatto pagare. Ma in compenso abbiamo dovuto aumentare la sorveglianza, ora sono quattro le persone addette, che va pagata. E le visite, per evitare sovraffollamento e danni come è già capitato, saranno limitate a gruppi di venti persone alla volta per quattro-cinque minuti».

Bruschetti sottolinea ancora le difficoltà economiche nel far quadrare i conti per quanto riguarda le iniziative collaterali. «Se il mercatino si autofinanzia completamente nel senso che non ci costa e produce redditi vari anche per i locali della città, il presepe (costo 20.000 euro ndr) e le altre iniziative sono a carico del Consorzio. E non è facile riuscire a pagare tutto con i contributi pubblici e con gli sponsor in una fase di difficoltà nel reperire finanziamenti. Lo sappiamo tutti che le risorse sono in costante calo. Il biglietto per la visita serviva anche a recuperare costi che sono ingenti e a programmare le iniziative per il prossimo anno. Visto che ora ci mancheranno i proventi del ticket - conclude Marisa Bruschetti - il presepe è in forse per l’anno prossimo...»

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