Biancofiore ormai decisa: "Il Pdl è finito, fonderemo un movimento"

La deputata: «Con Holzmann le strade si divideranno». Lunedì l'assemblea provinciale dei fedelissimi



BOLZANO. Il Pdl è finito. «Anzi, questo Pdl è finito. Spero ancora che Berlusconi dia una svolta radicale. Altrimenti nascerà il nostro nuovo movimento nazionale. Da lunedì può succedere di tutto. Mi considero già fuori al 90 per cento». Michaela Biancofiore conferma l'intenzione di strappare dal partito. «Berlusconi resta il nostro leader, ma basta con la classe dirigente del Pdl». A questo punto la rivalità con il gruppo Holzmann terminerà da sola. «Finalmente le nostre strade si divideranno».
Incassata con Mauro Minniti la vittoria sulla presidenza del consiglio provinciale, il gruppo legato al deputato Giorgio Holzmann ha ripreso slancio e punta a conquistare la gestione del Pdl locale. Nella base però si muove un altro disegno: i nemici Holzmann e Biancofiore facciano un passo indietro e lascino spazio a una nuova dirigenza, così il pensiero riassunto da Christian Bianchi.
Michaela Biancofiore ribadisce c'è una terza opzione: ognuno per la propria strada. Lunedì assemblea dei fedelissimi. Così la deputata del Pdl.
Dopo l'elezione di Minniti sia lei che esponenti del suo gruppo hanno annunciato l'uscita dal Pdl. Difficile crederlo da berlusconiani doc come voi.
«La decisione è praticamente presa. Uscirò se Berlusconi non metterà mano al partito. Non mi ritrovo in questa dirigenza. Il Pdl è finito, a livello locale e nazionale. Mi ero iscritta al partito di Berlusconi, non a quello di Gasparri, Quagliariello e Bondi. Non so cosa farà il mio gruppo in Alto Adige, ma sono stati i primi a dire "adesso basta"».
Dice che si riconosce in Berlusconi e non nella classe dirigente. Ma in un partito è normale che ci sia un gruppo di vertice.
«L'ho rispettato fin troppo. Chi guida un partito deve avere qualcosa in comune con gli indirizzi degli elettori. In Alto Adige gli elettori hanno premiato la linea Biancofiore-Urzì, ma per amicizie personali, non per capacità o consenso, è stata premiata la linea al ribasso e al compromesso portata avanti da Holzmann».
Holzmann conta su coperture romane che non mancano neppure a lei, a partire da Franco Frattini e altri ministri.
«Ma l'alleanza con Frattini non mi ha regalato voti. Sono stati tutti conquistati. Le cose che ho detto, sui media locali e nazionali, sono condivise da tre quarti del governo e da decine di parlamentari. Gira una lettera firmata da cento deputati e senatori per chiedere a Berlusconi un intervento contro la dirigenza del Pdl (in serata la Fondazione Liberamente ha smentito l'indiscrezione, ndr). Lunedì parlerò con i miei, ma lo scenario è nazionale non locale. Siamo alla vigilia di un nuovo movimento».
Cosa volete?
«Tornare allo spirito rivoluzionario del 1994, guastato dalle fumisterie degli eredi di An. Troppi i danni provocati dalla gestione La Russa-Gasparri, lo pensano molti di noi ex Fi ed anche ex An come Mantovano e Matteoli».
Intanto la base pensa che il partito potrà tornare a vivere se ci sarà un passo indietro di lei e Holzmann. Cosa risponde?
«Le leadership non si costruiscono a tavolino, approfittando di un posto vuoto. Non funziona come pensa qualcuno, che l'ultimo arrivato diventa leader. Un errore fatto a suo tempo da Giovanni Benussi. In ogni caso, l'avvicendamento è nelle cose. Come ho appena detto, il pensiero oggi è più nazionale che locale».
Finalmente basta con il ring Biancofiore-Holzmann?
«Deo gratias. Ma non mi faccio troppe illusioni. Comunque ci riorganizzeremo, sono convinta che Holzmann in un modo o nell'altro resterà l'elemento di divisione nel centrodestra locale, come è appena accaduto con le candidature per la presidenza del consiglio provinciale».
Intanto Alberto Berger (referente provinciale dei Popolari liberali) invita: «Sciogliamo le "squadre" e non gioiamo che se ne vadano altrove, perché questo è un fallimento di tutta la politica "organizzata". E' bene che si cambi radicalmente registro, spegnendo questa inutile, insulsa, deprimente battaglia quotidiana pro o contro Biancofiore, pro o contro Holzmann, coinvolgendo generali e capitani in un massacro uno di fronte all'altro».

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano