Banda larga, Trento nel mirino Ue
Dellai risponde alle proteste delle concorrenti: «Siamo aperti a tutti»
TRENTO. L'accordo da 60 milioni di euro tra Provincia e Telecom Italia per la realizzazione della banda larga trentina non convince la Commissione europea. Che vuole vederci chiaro, dopo le proteste delle società concorrenti di Telecom - Vodafone, Wind e Fastweb - seguite alla costituzione della newco a capitale pubblico-privato "Trentino Ngn". In una lettera inviata a Piazza Dante, la direzione generale per la competizione di Bruxelles formula una serie di quesiti atti a chiarire se vi siano stati aiuti di Stato. Per escluderlo - scrive l'organismo della Commissione europea - «occorre valutare se, in circostanze analoghe, un investitore privato di dimensioni paragonabili a quelle degli enti che gestiscono il settore pubblico avrebbe potuto essere indotto ad effettuare conferimenti di capitali di simile entità». Alla Provincia viene anche chiesto se siano state valutate «altre proposte di investimento e/o partenariato a parte quella con Telecom Italia» e «come si concilia la logica di mercato con le esplicite dichiarazioni delle autorità provinciali circa l'interesse pubblico all'infrastrutturazione del territorio». Il progetto di Telecom Italia è contenuto in un memorandum d'intesa siglato all'inizio del febbraio scorso tra il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, e l'amministratore delegato di Telecom Italia, Franco Bernabè. Accordo che definisce i passaggi per la realizzazione di una rete di telecomunicazioni in fibra ottica di nuova generazione (cosiddetta Ngn, Next Generation Network). La società punta ad assicurare la copertura in fibra ad oltre 150 mila unità immobiliari pari a circa il 60% di quelle dell'intera provincia. Dellai reagisce ostentando serenità: «C'è stato un esposto e, come è prassi, Bruxelles chiede informazioni. Noi le daremo. La notizia è un'altra: che noi cableremo il Trentino. Riteniamo di essere nel totale rispetto delle norme». Poi aggiunge: «Ma quale aiuto di Stato, se la società dobbiamo costituirla? Il nostro progetto è aperto a tutti coloro che intendono partecipare. Se vogliono farlo, invece che presentare esposti...».
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