Banche e scuole al top ma arranca la sanità

Qualità di vita trascinata dalla bassa criminalità, ambiente e tempo libero Ma gli indicatori segnalano un certo disagio sociale. E prezzi delle case alle stelle



TRENTO. Bassi tassi di disoccupazione e di criminalità, buona qualità della scuola, dell’ambiente e del tempo libero, un alto numero di sportelli bancari. È il Trentino, per il quarto anno consecutivo, la provincia dove si vive meglio. Lo dice la classifica di Italia Oggi, realizzata in collaborazione con l’équipe di statistica economica dell’Università La Sapienza. Trento si conferma dunque, davanti a Bolzano e Aosta, al vertice con livelli di eccellenza in diversi ambiti che misurano la qualità di vita. Eppure il suo tallone d’Achille lo ha anche la nostra provincia, che scivola nel gruppo 3, ovvero qualità «scarsa», per quanto riguarda il sistema salute e il tenore di vita. Risultato solo accettabile anche sul fronte del disagio sociale, dove Trento veleggia a metà classifica.

Ma partiamo dai punti di forza. Il Trentino non si aggiudica il primo posto solo nella graduatoria generale, ma anche in quella dei servizi finanziari e scolastici. Trento batte tutti per numero di sportelli automatici e di sportelli bancari e conquista le prime posizioni anche per numero medio di classi e di professori (per 100 studenti) nella scuola media superiore.

Interessante osservare i numeri sul fronte della criminalità, che sembrano smentire la percezione comune di un aumento dei reati: Trento si piazza al 14° posto (su 110) e più nello specifico è al 12° per i reati contro il patrimonio: bassa l’incidenza di furti d’auto e in appartamento (nonostante la recrudescenza delle ultime settimane), così come delle estorsioni e delle rapine in banca, mentre perde ben 62 posizioni (precipitando dal 12° al 74° posto) per quanto riguarda le violenze sessuali. Siamo a metà classifica invece per i reati legati al traffico di droga e alla prostituzione e per scippi e borseggi.Provincia al top anche per l’ambiente, dietro a Belluno, Matera, Potenza, Verbano-Cusio-Ossola: record di basso consumo di energia elettrica, bene la quantità di verde pubblico, la raccolta differenziata dei rifiuti e l’uso del trasporto pubblico (anche se scendiamo dal 1° al 6° posto); va meno bene per le isole pedonali (dove siamo solo 83esimi), le zone a traffico limitato, l’alto numero di auto circolanti (peggio di noi solo Aosta) e la qualità dell’aria per le polveri sottili.

Alta classifica anche per il tempo libero, dal numero di alberghi, agritur , bar e ristoranti, associazioni ricreative e culturali.

Le note dolenti arrivano al capitolo salute, dove Trento è solo al 64° posto: pesa il basso numero di medici ospedalieri e di infermieri, così come di posti letto in reparti specialistici, in rianimazione e cardiologia e il numero di Tac, mentre va meglio per le apparecchiature diagnostiche, i posti letto in ostetricia e siamo addirittura secondi per numero di ventilatori polmonari. Siamo a metà classifica per gli indicatori del disagio sociale: infortuni sul lavoro, morti per tumore, tentativi di suicidio e suicidi, reati a sfondo sessuale contro minori, incidenti stradali. E Trento è solo al 61° posto per tenore di vita: ad incidere gli alti prezzi delle case (siamo dietro solo a Venezia, Roma, Firenze, Bologna, Milano e Bolzano) e i prezzi al consumo. (ch.be.)

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