i numeri

Azzardo, nel 2016 il record di entrate

In Trentino da slot machine e videolottery un gettito di oltre 50 milioni di euro che per i 9 decimi resta in Provincia


di Andrea Selva


TRENTO. Che si tratti di slot machine, video lottery o gratta e vinci sul fronte del gioco d’azzardo il banco vince sempre. In Trentino le entrate per l’erario nel corso del 2016 sono state di oltre 50 milioni di euro, di cui i 9 decimi (45 milioni di euro) sono rimasti sul territorio provinciale. Si tratta della cifra più alta degli ultimi dieci anni, frutto anche di una stretta che ha aumentato i benefici per le casse pubbliche derivanti dal gioco. I dati sono contenuti in una risposta dell’assessore Luca Zeni a un’interrogazione presentata dal consigliere provinciale Nerio Giovanazzi, preoccupato per la diffusione delle ludopatie tra la popolazione e per i costi di riabilitazione sostenuti dall’amministrazione provinciale.

Il servizio provinciale Entrate, Finanza e Credito non dispone in realtà dei dati effettivi sulla raccolta che deriva dal gioco d’azzardo. Altre statistiche su questo fronte indicano una spesa di circa 1,1 miliardi di euro all’anno per l’intero Trentino Alto Adige, ma il fenomeno in provincia di Bolzano è più limitato rispetto alla provincia di Trento. Per avere un termine di paragone basti pensare che si tratta di un quarto del bilancio della Provincia autonoma. Un altro esempio: con circa un miliardo all’anno (i soldi che nel frattempo vengono bruciati al gioco) si paga il funzionamento dell’intera sanità trentina. Ma parte delle somme giocate finisce nelle casse pubbliche.

Gli uffici provinciali dispongono dei dati riferiti alle entrate erariali, su cui vanno calcolate le entrate che spettano - in base alle regole dell’autonomia - al Trentino: nel 2016 parliamo di 50,4 milioni di euro, con un aumento di circa il 20 per cento, in linea con il boom delle entrate da gioco d’azzardo registrato nello stesso periodo sull’intero territorio nazionale. Anche perché - osservando il dato sui pazienti dipendenti dal gioco presi in carico dal Serde - si nota un lieve aumento dal 2015 al 2016.

Solo un’analisi che tenga conto anche delle somme effettivamente giocate (dato che la Provincia non conosce) potrebbe consentire di tirare le somme sul fenomeno e sulla dipendenza dei trentini. Ma è chiaro che siamo molto distanti dalla diminuzione di questo settore che il consiglio provinciale auspicava nell’estate di due anni fa (era il luglio 2015) quando venne approvata la legge per la prevenzione e la cura della dipendenza da gioco. Una norma sulle distanze dai luoghi sensibili delle sale giochi, ma anche sulle attività di prevenzione.

Quanto ha speso la Provincia di Trento per la prevenzione e il contrasto del gioco d’azzardo patologico nel corso del 2016? Circa 300 mila euro, somma che rappresenta lo 0.65% di quanto incassato nello stesso anno.

Il gioco d’azzardo viene praticato per lo più nei bar, seguiti dai tabacchini e dalle sale giochi. In testa alle preferenze dei giocatori ci sono le slot machine, quindi i gratta e vinci e la videolottery. Più distaccate le scommesse sportive. Ma da queste statistiche sfuggono i dati del fenomeno - sempre più importante -del gioco on-line.













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