la tragedia del cermis

Azat ai domiciliari, ma resta in ospedale

Concessi gli arresti domiciliari ad Azat Iagafarov, il conducente della motoslitta che è finita fuori pista sul Cermis provocando la morte di sei persone



TRENTO. Scende di un piano all’ospedale Santa Chiara Azat Iagafarov, il conducente della motoslitta che è finita fuori pista sul Cermis provocando la morte di sei persone. Il Tribunale del riesame ha concesso al cittadino russo gli arresti domiciliari. Attualmente Azat era rinchiuso nel reparto detenuti dell’ospedale. Adesso tornerà nel reparto di ortopedia. I giudici del Tribunale del riesame hanno osservato che il cittadino russo, difeso dagli avvocati Manuela De Pellegrini e Claudio Tasin, non può fuggire dal momento che h consegnato agli inquirenti il passaporto e ogni altro documento valido per l’espatrio. Inoltre, la difesa ha depositato un memoriale con il quale Azat si dice responsabile di quanto avvenuto.

Per i giudici si è trattato di «un gioco incosciente con la morte propria e altrui nel disprezzo delle più elementari regole di prudenza». Un giudizio durissimo che però viene mitigato da altre considerazioni. In primo luogo si tiene conto del fatto che l’uomo ha 58 anni ed è incensurato e quella sera non aveva bevuto superalcolici, essendo risultato positivo di poco all’alcoltest. I giudici, però, ricordano che il direttore dell’hotel Sporting, Emanuele Cividini, si era rifiutato di dare le chiavi della motoslitta ad Azat e che aveva ceduto solo dopo le sue insistenze. I giudici, però, osservano che si è trattato di una gravissima imprudenza.













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