«Attendiamo la riforma completa»
Per Elena Biasi (Sfruz) i tagli vanno fatti prima in Provincia
RUMO. Gestioni associate o fusione? È questo il tormentone di fondo che agita il futuro dei comuni trentini e quindi anche Rumo, dove si fronteggiano le liste “Vivere Rumo” del candidato sindaco Michela Noletti (che cerca la conferma) e “Uniti per crescere” del rientrante ex vicesindaco Dario Fedrigoni.
Dopo giorni di campagna in sordina a livello di volantinaggio e incontri casa per casa, il tema del futuro del comune montano è venuto allo scoperto l'altra sera in un incontro pubblico. A parlarne due esperti come il docente di economia all'Università di Trento, Onorio Clauser ed il dottor Giuseppe Negri, presidente del Bim dell’Adige, che si sono confrontati con la sindaco del “resistente ed orgoglioso” Comune di Sfruz Elena Biasi.
Clauser ha snocciolato una mitragliata di cifre e dati, e fatto comparazioni con gli altri Stati europei, per dire che anche i piccoli comuni possono dare una mano allo Stato a togliere meno soldi dalle tasche degli italiani, senza suicidarsi. «Bastano amministratori che non lo fanno per lucro o per la carriera politico-partitica, competenti, intercomunicanti con la propria gente, che mirino esclusivamente al bene comune della generalità dei paesani e tengano conto della situazione economico-finanziaria italiana».
Giuseppe Negri invece ha spiegato le ragioni economiche, culturali e politico-istituzionali che motivano i processi di fusione. Conclusione: il percorso richiede tempi più lunghi di quelli previsti dal governo provinciale; l’identità dei paesi non verrà meno se radicata nella comunità; opportunità per liberarsi dai comuni inefficienti e in mano ai clan familistici.
Elena Biasi, il cui territorio è in pratica un enclave racchiuso completamente nel vicino “grande” comune di Predaia, ha cantato il peana “del piccolo è bello”, ed ha illustrando in modo convincente la resistenza del suo Comune alla pressione “insistente e quasi ricattatoria” dell’attuale amministrazione provinciale e alla assoluta mancanza di chiarezza del futuro quadro istituzionale. «In Italia sforbiciano l’albero della cuccagna - ha detto la sindaca - e in Trentino incominciano dal basso e non dai troppi rami asfittici della Provincia». E in conclusione ha aggiunto che «è prudente restar in attesa di una riforma completa e compiuta, che ridisegni gli organi istituzionali locali e le rispettive competenze». «E’ stato un incontro interessante, per la partecipazione numerosa anche di candidati della lista concorrente e per lo scambio pacato e cortese fra i due candidati sindaco» - scrive Angelo Zanotelli a commento della serata. (g.e.)