Assegno unico, no degli enti locali
Il Consiglio delle autonomie ha sospeso il parere sulla delibera della Provincia
TRENTO. Il Consiglio delle autonomie ha sospeso, con voto unanime, il parere sulla proposta di delibera della Giunta provinciale sulle modifiche alla legge di stabilità provinciale 2017. Il tema, è stato precisato, necessita di ulteriori approfondimenti, per questo è stato chiesto un incontro con l’assessore provinciale Achille Spinelli.
Quella della Cal è stata una seduta focalizzata soprattutto sull’approvazione della disciplina di attuazione dell'Assegno unico provinciale. A introdurre i lavori il presidente del Cal, Paride Gianmoena, con accanto l'assessore Cal Stefano Bisoffi. La delibera, molto articolata, è stata illustrata in dettaglio nei vari aspetti che riguardano: l’ambito di applicazione, la definizione del nucleo familiare, i soggetti esclusi, la valutazione della condizione economica, la verifica dei requisiti, la determinazione delle quote di intervento, il progetto sociale di recupero, le sanzioni e la non cumulabilità con altri interventi. In particolare, la delibera cancella con il 1° aprile 2019 la variazione che prevedeva un incremento della quota per quei soggetti che esauriscono il periodo di ammortizzatori sociali come la Naspi o di indennità di disoccupazione. Una misura che, a parere della Giunta provinciale, non incentivava l’obiettivo di favorire la ricerca di un lavoro. Dalla riunione di ieri è arrivata la precisazione che la modifica non riguarda l’intero importo di sostegno al reddito, ma solo la quota aggiuntiva. Dunque, chi perde la Naspi può chiedere un riesame della sua pratica. L’osservazione del Comune di Trento si fa carico dei disagi dei cittadini di fronte a due misure, quella statale e quella provinciale. Una situazione che crea confusione, con la Provincia, in alcuni casi, costretta a recuperare crediti che non dovevano essere erogati. Si è detto preoccupato anche il sindaco di Arco, Alessandro Betta, che ha chiesto maggiore chiarezza. Fabrizio Inama, sindaco di Denno, ha fatto un esame approfondito su un argomento che interessa direttamente le persone che vivono situazioni di debolezza che non possono essere risolte solo in maniera tecnica. È intervenuto anche il sindaco di Riva, Adalberto Mosaner, che ha sollevato l’esigenza di fare chiarezza soprattutto in merito alle normative sul reddito di cittadinanza in via di approvazione in Parlamento, normative che intervengono anche sui lavori socialmente utili incidendo sull’attività dei comuni.