Assegno divorzile, convegno in tribunale
TRENTO. Un convegno per addetti ai lavori sul tema “Giustizia civile e famiglia” nelle giornate di domani e venerdì, la destinazione dell’ aula della Corte d’Assise ad Aula magna dove ospitare...
TRENTO. Un convegno per addetti ai lavori sul tema “Giustizia civile e famiglia” nelle giornate di domani e venerdì, la destinazione dell’ aula della Corte d’Assise ad Aula magna dove ospitare iniziative culturali e l’apertura della mostra della Fondazione Museo storico dal titolo “Dentro. La trasformazione delle prigioni di Trento nell’Ottocento”, che sarà inaugurata venerdì alle 10. Tre iniziative, tutte ambientate a Palazzo di giustizia, scelte dalla Corte d’Appello di Trento per celebrare la Giornata europea della giustizia civile, che cade oggi. A presentarle, ieri, la presidente della Corte, Gloria Servetti, assieme al presidente dell’Ordine degli avvocati Andrea de Bertolini e alla curatrice della mostra Elena Tonezzer. Il convegno - ha sottolineato Servetti - focalizzerà «argomenti scottanti che riguardano anche direttamente i cittadini, come il divorzio e i provvedimenti conseguenti». Si parlerà in particolare dell’assegno divorzile, dopo il provvedimento della Cassazione che ha cancellato il riferimento al tenore di vita. Servetti, nota alle cronache per avere presieduto il collegio giudicante che stabilì in 3 milioni di euro la somma mensile dovuta da Silvio Berlusconi all’ex moglie Veronica Lario, ha definito il nuovo pronunciamento della Suprema Corte un «cambiamento consistente» e nel convegno verrà fatto il punto sullo stato dell’arte. «A livello nazionale - ha detto - ci sono stati uffici di merito che si sono allineati, altri che hanno avuto posizioni diverse. A Trento? In tutti i provvedimenti un riferimento alla sentenza viene fatto». Il presidente de Bertolini ha parlato di «un segnale per arrivare a decisioni di equilibrio maggiore», contemperando gli interessi delle parti. Servetti ha auspicato che si giunga a questo risultato nel concreto. Singolare l’allestimento della mostra con otto “torri” scure e feritoie dalle quali ammirare i materiali esposti.