Argentario, i primi consiglieri che si tagliano il gettone
Sì di Pd e Patt, l'Upt si astiene. L'Idv: «Bene le proposte Pd, ma riduciamo anche le indennità di giunta»
TRENTO. La proposta è passata con 9 voti (su 16 presenti): favorevoli gli 8 consiglieri del Pd e quello del Patt. Astenuti invece i consiglieri Upt: «No alle fughe in avanti». Così martedì sera il consiglio dell'Argentario ha deciso - prima circoscrizione a farlo - di tagliare i gettoni di presenza per le sedute delle commissioni. Non documenti, non mozioni: 8 disdette immediate, già comunicate al segretario.
Soddisfatti il presidente della circoscrizione Armando Stefani e Monica Ioris, segretario di circolo del Pd. Del resto sono stati proprio l'Argentario e Gardolo - lo ha ricordato ieri il coordinatore cittadino Vanni Scalfi - i propulsori di un percorso che lunedì sera ha portato il coordinamento ad approvare un documento sui costi della politica («Trentino» di ieri, ndr): riduzione da 50 a 35 dei consiglieri comunali, taglio da 8 a 6 dei componenti della giunta, riduzione del 20% dei gettoni dei consiglieri comunali e circoscrizionali per i consigli, del 50% dell'indennità del presidente del consiglio, del 30% dell'indennità dei presidenti delle circoscrizioni, abolizione - come ha fatto l'Argentario - dei gettoni nelle commissioni circoscrizionali.
Il documento dovrà ora essere condiviso con gli alleati. I luoghi dove si decideranno le sorti del documento sono tre: il consiglio regionale sulla riduzione dei consiglieri, il consiglio comunale sui gettoni, il tavolo sul decentramento sulla riforma delle circoscrizioni. Un primo sì alle proposte del Pd arriva dall'Italia dei valori: «Sono le nostre battaglie - dichiara il segretario regionale Salvatore Smeraglia - la scorsa consiliatura, unico partito a proporre la riduzione del gettone, fummo accusati di demagogia. Ciò che non comprendiamo della proposta del Pd è la scelta di non toccare le indennità di sindaco e assessori, che sono le più alte. Si tratta di dare un segnale che ci ha di più può fare di più. Ottima invece la proposta di ridurre il numero dei consiglieri».
La Lega intanto, con il segretario cittadino Vittorio Bridi, accusa: «Dal Pd solo promesse. Dov'era quando la vicepresidente della Regione del Pd accettava supinamente l'approvazione della famigerata legge Amistadi imposta da Dellai? O quando in consiglio provinciale si è approvato lo scellerato meccanismo della "porta girevole" che ha fatto aumentare il numero dei consiglieri e relative spese?». Ma i Democratici cittadini rivendicano con orgoglio i 26 punti del documento approvato all'unanimità: «Un segnale dal basso - sottolinea Scalfi - i livelli superiori ora facciano altrettanto».