Arco, i racconti di Di Gregorio arrivano in libreria

«Elogio di Calderòn» sarà presentato il 23 ottobre a Palazzo Panni


Daniela Ricci


ARCO. Con sette racconti brevi riuniti sotto il titolo dell'ultimo, «Elogio di Calderòn», torna nelle librerie del Trentino Antonio Di Gregorio, medico con la passione per la scrittura. La presentazione dell'opera al pubblico di Arco è fissata per sabato 23 ottobre, alle 11 a Palazzo Panni. Accanto all'autore ci saranno Romano Turrini e Ruggero Morandi. L'ex primario di Pneumologia dell'ospedale di Arco da quando è andato in pensione, quattro anni e mezzo fa, ha finalmente trovato il tempo e la giusta condizione di spirito per coltivare la sua inclinazione naturale, che da giovane, se solo i consigli della madre non l'avessero convinto a scegliere la medicina, l'avrebbe portato a studiare storia e filosofia. I suoi racconti, infatti, non vanno inseriti tout court nella sezione narrativa, come lui stesso tiene a precisare. «Faccio un po' di letteratura», spiega Di Gregorio, «ed il racconto è una scusa per fare riflessioni filosofiche ed esistenziali». Come nel libro «Sulla croce alla sua sinistra», uscito nel 2009, dove il medico dava voce ai pensieri del ladrone alla sinistra di Gesù per rappresentare una «metafora dell'Uomo Moderno e della sua sofferta ricerca di senso».  Nel suo ultimo lavoro letterario, preceduto dalla presentazione dell'assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, Antonio Di Gregorio sviluppa un altro tema che lo affascina, ossia il rapporto tra sogno e realtà, due aspetti della vita degli uomini che possono scorrere paralleli ma anche intersecarsi. Ai sogni, ricorda l'autore, sono state dedicate le opere e le speculazioni di molti scienziati e artisti tra cui, appunto, lo scrittore spagnolo citato nel titolo al quale si deve l'espressione «La vita è sogno». In tutti i racconti, per i quali Di Gregorio attinge anche alla sua esperienza di pneumologo, si trovano riferimenti ai sogni, che forse, scrive nel prologo, «sono proprio essi la seconda vita a cui tanti anelano...È sempre meglio che sniffare coca e non costano niente».













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