Apparentamenti? Tutti smentiscono

Valduga e Miorandi si rituffano in una nuova campagna elettorale. Così vanno a caccia dell’ultimo voto a destra e a sinistra


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Marco Zenatti sarà come “la bella Ersilia che tutti la vogliono ma nessuno la piglia”? Sarà davvero così corteggiato (lui personalmente o le liste della sua coalizione) dagli schieramenti di Francesco Valduga e Andrea Miorandi in vista del ballottaggio del 24 maggio per accappararsi qualche voto e assicurarsi la vittoria? Diventerà una persona ricercata da destra e sinistra nella speranza che si dimentichi il passato e faccia grazia dei voti suoi? A cercare Marco Zenatti sarebbero stati in maniera diretta o indiretta sia Valduga che Miorandi per cercare se non proprio un apparentamento con le liste a lui collegate almeno un accordo o un patto di desistenza o almeno una voce mormorata tra i fedeli del centrodestra per sussurrare un “vota lui o l’altro...” «No, assolutamente - smentiscono i due contendenti alla carica di sindaco - Non c’è stato alcun incontro ufficiale, ufficioso o soltanto richiesto». E in effetti, almeno fino ad ora, sia Miorandi che Valduga hanno dichiarato nettamente e senza ombra di interpretazioni che loro non faranno alcun apparentamento. Dunque i due schieramenti correranno da soli per portare a palazzo Podestà il loro candidato sindaco. Ma se non proprio di apparentamento con qualche lista (che significherebbe dividere anche i seggi) si può parlare di accordi in vista?

«Per ora non ci penso. Siamo in riunione - risponde Valduga al telefono - per capire come impostare la campagna elettorale in questi giorni che ci separano dal ballottaggio. Io non ho incontrato esponenti dello schieramento di Zenatti, né sono andato a cercarli né ho dato incarico a qualcuno. Mi è capitato di incontrarli in giro in città e di salutarci, ma da qua a parlare di accordi mi pare che ce ne corra...» Dunque argomento chiuso o quanto meno rinviato. Non c’è tempo, invece, da perdere per definire le ultime mosse in attesa del voto, per ragionare in termini di immagine (magari cambiando anche la foto di Valduga con il maglioncino grigio deriso da Miorandi...), per proporre nuove iniziative. Di questo si è parlato nel vertice della coalizione ieri mattina in casa di Maurizio Tomazzoni (Civici) presenti lo stato maggiore della coalizione con Beppino Graziola (Popolari), Carlo Plotegher (Rovereto al Centro), Maurizio Migliarini (Verdi) e Mario Bortot (Rovereto Libera).

Sull’altro fronte arriva una smentita di incontri o avvicinamenti all’area di Zenatti: «Non ho incontrato nessuno, né ho delegato altri a farlo. Quello che ci interessa è parlare ai roveretani per far capire il nostro progetto di città più che pensare ad accordi» afferma Andrea Miorandi che, prima di pensare ad accordi, ha impresso un’accelerata alla macchina elettorale per «partire con una nuova campagna elettorale più determinati di prima». Perché non è finita, anzi, come dice Miorandi «il bello inizia adesso. Dobbiamo continuare su questo passo... » E a passi lunghi e ben distesi Miorandi ha ripreso ieri il suo tour nelle botteghe del centro e tra le bancarelle del mercato del martedì accompagnato da Michele Adami e Carlo Fait.

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