la protesta

Appalto Cup, 120 lavoratori in Piazza Dante: “Nessuna garanzia sul nostro futuro”

Gli addetti del Centro Unico di Prenotazione in agitazione: “Vogliamo garanzie sul mantenimento delle sedi di lavoro in Trentino, ma dalla Provincia e Apss nessuna risposta”



TRENTO. “Le richieste di risposte invocate dalle lavoratrici e dei lavoratori del Cup sono cadute nel vuoto. Sull'appalto, ed in particolare sul mantenimento delle sedi di lavoro in Trentino, non è arrivata alcuna apertura da parte della Giunta provinciale, né tantomeno dell'Apss, la stazione appaltante”.

Oggi gli addetti, 122 in totale e prevalentemente donne, hanno incrociato nuovamente le braccia e hanno protestato sotto la Provincia in piazza Dante.

A nulla sono valse, però, le loro sollecitazioni: né il presidente Fugatti né alcun membro della Giunta ha voluto sentire le loro ragioni, affermano.

"In tempi di campagna elettorale in cui tutti si aspettano che i problemi vengano affrontati, le lavoratrici e i lavoratori del Cup per l'Apss restano ancora senza risposte sul loro futuro - ha ricordato Aura Caraba della Fiom del Trentino, ricordando che senza garanzie sufficienti con il nuovo appalto Cup si rischia di perdere la garanzia delle sedi operative in Trentino. Il timore è che, senza vincoli precisi sul bando di gara, chi vincerà il nuovo appalto per la gestione del call center dell'Azienda sanitaria possa scegliere di spostare le sedi di lavoro fuori provincia, mantenendo "almeno una sede in Trentino" come specificato nel bando provvisorio.

Per la quasi totalità degli attuali dipendenti vorrebbe dire dover rinunciare al proprio lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori comunque non si arrendono. La mobilitazione continua e la prossima settimana è previsto un nuovo sciopero.













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