Animali maltrattati, tremila euro di multa
Ha patteggiato l’allevatore della Valsugana: i cavalli, i cani e l’oca lasciati senza cibo e acqua fra i loro escrementi
TRENTO. I tre cavalli li hanno trovati così denutriti da arrivare a definirli scheletrici ed erano costretti a stare a stretto contatto con le loro deizioni. I tre cani vivevano in uno spazio angusto, adatto ad un pollo. E l’oca era lasciata senza cibo e senza acqua. Questa la situazione denunciata dagli ispettori della forestale che hanno portato sul banco degli imputati un allevatore della Valsugana (di Carzano) con l’accusa di maltrattamento d’animali. E ieri il processo è terminato con il patteggiamento: l’uomo dovrà pagare 3 mila euro di multa e il giudice - Greta Mancini - ha anche deciso per la confisca degli animali che sono stati destinati a tre diverse realtà dove troveranno più affetto. E più rispetto.
Il capo d’accusa nei confronti dell’allevatore 78enne era pesante ed era stato «creato» dopo le segnalazioni da parte della forestale e i successivi sopralluoghi nell’allevamento. Durante un controllo, nella primavera dello scorso anno, erano state notate alcune «scelte» considerate non in grado di garantire il benessere degli animali che l’uomo teneva. In particolare gli animali erano in uno grave stato di denutrizione ed erano quasi lasciati al loro destino in mezzo agli escrementi. Diverse le fotografie che erano state scattate per documentare la situazione.
Nella loro relazione, i forestali spiegano che i cavalli avevano le costole molto evidenti, con la struttura ossea facilmente visibile, con assenza di tessuto grasso e con riduzione delle masse muscolari. Inoltre erano molto deboli e in uno stato di prostrazione psico-fisica. L’oca, invece, era tenuta in un pollaio senza cibo e senza acqua da bere: la ciotola c’era ma era assolutamente vuota. Infine i tre cani erano tenuti in una gabbia per polli coperta dagli escrementi degli animali stessi. Dopo il sopralluogo i forestali avevano quindi sequestrato un cavallo stallone arabo di circa 13 anni, una cavalla baia di circa 18 anni, mezzosangue arabo e un puledro di circa 3 anni, e poi un cane maschio e un cane femmina incroci con rottweiler e un’altra femmina di razza mista bovaro, ed infine un’oca grigia. I sopralluoghi sono stati compiuti a più riprese nelle prime settimane di marzo 2015. Nelle annotazioni c’è anche una descrizione del luogo in cui gli animali erano custoditi, un piazzale dove c’erano anche rottami di automobili e di altri mezzi e la zona che era «riservata» ai cavalli non veniva pulita da tempo.
Queste le informazioni che sono state portate in aula e che hanno portato al patteggiamento da parte dell’uomo con l’assenso della procura e quello finale del giudice. Sul sì finale ha certamente pesato il fatto che l’allevatore, a titolo di risarcimento, abbia fatto una donazione di 800 euro a favore dell’Enpa, l’ente nazionale protezione animali. I cavalli sono stati affidati al centro ippico Paoli hotel, i cani al parco canile di Marco di Rovereto e infine l’oca alla cooperativa «La ruota» di Villa Lagarina.
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