soldi pubblici

Andreatta anti-Marino, carta di credito mai usata in tre anni

L’incidente del televisore, ma a Trento situazione lontana dalle spese in cene del sindaco di Roma. Fi: atto ispettivo



TRENTO. Uso di soldi pubblici per spese private. A Trento la bomba fu lanciata dal centrodestra in piena campagna elettorale, lo scorso maggio, e si riferiva ai 1.378 euro pagati dal sindaco Alessandro Andreatta nel novembre 2010, con carta di credito del Comune, per acquistare un televisore. «Un errore in buona fede», si difese il sindaco, ricordando che solo due giorni dopo fu lui stesso ad accorgersi dell’errore e sanare la spesa.

Ma nei giorni in cui il sindaco di Roma Ignazio Marino è costretto a dimettersi, crollato sotto l’ultimo scandalo, quello degli scontrini da 19.700 euro di cene che dovevano essere istituzionali ma forse non lo erano, anche a Trento c’è chi va all’attacco. Il consigliere di Forza Italia Cristian Zanetti ha presentato nei giorni scorsi un atto ispettivo con cui si chiede «quali spese attinenti la rappresentanza istituzionale, l’acquisto di biglietti aereo o treno, la permanenza presso alberghi o altre strutture, rimborsi chilometrici e similari, sono state sostenute negli anni 2014 e 2015 da parte del sindaco e della giunta (indicare per ogni mese spesa, importo, causale) e se è intenzione dell’amministrazione comunale porre un freno alle spese vista la ristrettezza del bilancio comunale».

In attesa che l’amministrazione elabori i dati delle spese di tutti gli assessori, abbiamo fatto noi una rapida indagine sulle spese del sindaco. Indagine dalla quale emerge che: negli ultimi tre anni Andreatta non ha mai usato la carta di credito, che come sindaco può usare sotto la sua diretta responsabilità per spese forzose e di rappresentanza. Per spese forzose, quelle che hanno inguaiato Marino, si intendono le spese di vitto e alloggio, che a Trento il sindaco effettua solitamente in occasione di viaggi.

Le spese forzose possono però essere pagate non solo con la carta di credito ma anche attraverso l’Ufficio di gabinetto del sindaco: nel 2014 la voce per Andreatta è a zero, nel 2015 sono stati spesi 145 euro, che corrispondono al volo per la Romania, dove il sindaco ha partecipato a una mostra di Mastro7 nella città di Oradea. Qui è stato ospite degli organizzatori e dunque non ha speso nulla di vitto e alloggio.

C’è poi il capitolo delle spese di rappresentanza, pubblicate sul sito del Comune (sezione trasparenza): in questo capitolo rientrano servizi di ristorazione (come quello da 900 euro per il pranzo solenne pontificiale e quello da 36 coperti per una cena con il Comune gemellato di Laconi, 600 euro), acquisto di prodotti tipici (per le delegazioni straniere alla festa delle comunità gemellate a Znojmo, 57 euro), l’acquisto di 40 bottigliette da 0,2 lt di grappa locale (per l’incontro con la delegazione di Schwaz, 257 euro), rinfreschi (come per l’inaugurazione della Casa cantoniera di Vigolo Baselga, 499 euro). La lista continua, il conto 2014 è di 48.614 euro, ma dentro ci sono anche coppe, targhe e cornici acquistate come omaggi di rappresentanza. Erano 50.744 euro nel 2012, 103.339 nel 2011. E Andreatta annuncia: «L’obiettivo per il 2016 è di ridurle di un altro 5%».

(ch.be.)













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