Ancora guai per Gueresi patteggia per riciclaggio

Accusato di essersi «occupato» della movimentazione di oltre 40 mila euro sottratti da altri conti correnti, ha accettato una pena a 2 anni, 8 mesi e 20 giorni



TRENTO. Riciclaggio, ricettazione e detenzione (seppur non in ingente quantità) di materiale pedopornografico. Queste le tre accuse che hanno portato, ieri mattina, Marco Gueresi a patteggiare, davanti al giudice Miori, due anni, otto mesi e 20 giorni assieme al pagamento di una multa da 4 mila euro. Nome noto in città, Gueresi per anni è stato il custode - per conto del Comune - del Doss Trento, lavoro che aveva perso in seguito alla condanna per traffico d’armi. E ora torna sulla scena dalla cronaca giudiziaria con una vicenda che non ha a che fare con pistole e simili, ma con denaro e computer.

L’uomo infatti è stato accusa dalla procura di aver riciclato su diversi con ti correnti a lui intestati denaro che era stato sottratto in maniera fraudolenta. E, secondo l’impostazione dell’accusa, Gueresi era cosciente di aver a che fare con denaro che aveva una provenienza illecita. Sarebbero stati oltre 40 mila gli euro che l’ex custode avrebbe fatto transitare su diversi conti. Soldi sottratti a ditte ma anche ad un sindacato laziale. A Gueresi, in base alle verifiche che sono state fatte nel corso dell’indagine, arrivavano questi soldi che l’uomo quindi spostava con diverse movimentazioni su conti che facevano riferimento a banche diverse. Ma che facevano tutti capo allo stesso Gueresi. Una serie di passaggi che non sono sfuggiti ai controlli degli investigatori che sono così riusciti a ricostruire l’«itinerario» del denaro.

Questo per quanto riguarda le accuse «economiche». Ma non solo le sole che sono state mosse contro l’uomo. Nel corso delle verifiche, infatti, sono state trovate decine di fotografi e alcuni video di carattere pedopornografico. Ieri mattina davanti al giudice Miori è stato quindi ufficializzato il patteggiamento a 2 anni, 8 mesi e venti giorni.

Per l’inchiesta precedente, quella sul traffico di armi, Gueresi era stato condannato a 5 anni in primo grado, pena che era stata ridotta di 20 giorni in appello. Inizialmente la procura aveva avanzato anche l’accusa di associazione a delinquere che però non era stata avallata dal giudice. In base alla ricostruzione dei fatti Gueresi avrebbe acquistato munizioni e armi da sparo di vari calibri (almeno una settantina di pezzi) su incarico di alcuni siciliani ai quali poi lo stesso Gueresi le spediva o portava direttamente lui stesso nell’isola.

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