Trento

Anche l’Itea cede alloggi ai profughi: 28 immobili affittati alla Provincia e altri 14 messi a disposizione

L'assessore Daldoss: «Ma questi ultimi sono stati rifiutati dai trentini»


di Andrea Selva


TRENTO. Anche l’Itea - su richiesta della Provincia - ha dato il proprio contributo per far fronte all’emergenza profughi, mettendo a disposizione 28 alloggi per l’accoglienza dei migranti. E oltre a questi alloggi c’è anche una lista di ulteriori 14 immobili dove sarebbe possibile ospitare profughi perché rifiutati dai residenti in Trentino che non li ritengono adatti alle proprie esigenze.

Questi dati sono contenuti nella risposta che l’assessore Carlo Daldoss ha fornito a un’interrogazione presentata dal consigliere provinciale Maurizio Fugatti (Lega Nord). Dal documento emerge che già nel 2010 l’Itea ha cominciato a cedere alloggi alla Provincia per i migranti, all’interno di un piano che prevede la collaborazione del servizio politiche sociali (18 alloggi), del dipartimento lavoro e welfare (9 alloggi) e del servizio provinciale prevenzione rischi (1 alloggio). L’accoglienza dei migranti è gestita interamente dalla Provincia che paga a Itea il canone d’affitto (e naturalmente le spese condominiali) in misura indipendente dalla presenza o meno dei profughi negli alloggi e dal numero degli inquilini.

Come emerge dalla tabella allegata alla risposta, il maggior numero di alloggi è concentrato nei centri di Trento e Rovereto, esattamente come avviene per i servizi di accoglienza che la Provincia sta tentando - con grande fatica - di distribuire sull’intero territorio provinciale in misura proporzionale al numero di residenti.

Ma dall’interrogazione emerge anche che altri alloggi sono stati messi a disposizione da Itea perché rifiutati da potenziali inquilini: «L’assegnazione di queste unità immobiliari è stata proposta dalle Comunità di valle (che hanno la competenza sui servizi di edilizia abitativa) ma gli alloggi venivano regolarmente rifiutati dagli aventi diritto all’assegnazione che li ritenevano non idonei alle loro esigenze in base all’ubicazione, alla dimensione o per altri motivi».

Così l’assessore sottolinea nella sua risposta che in questo modo (almeno per il secondo gruppo di alloggi) non sono venuti meno i diritti delle persone presenti in graduatoria. Si tratta di alloggi presenti nelle periferie della Provincia di Trento, dal Tesino a Luserna, dal Vanoi alle Giudicarie. Non è escluso - conclude sempre Daldoss - che l’Itea sia chiamata ancora a uno sforzo in questo senso, ma questo dipenderà dalla Provincia che ha la regia dei servizi di accoglienza dei migranti.

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