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Alzheimer, un film per condividere percorsi e fatiche

All’Apsp Anaunia di Taio “Ti ho incontrata domani”. La protagonista: «Vogliamo socializzare e sensibilizzare»


di Fabrizio Brida


TAIO. Uno spettacolo profondo e pieno di significato andrà in scena stasera alle 20.30 nella sala riunioni al secondo piano della Apsp Anaunia di Taio. “Ti ho incontrata domani” è un cortometraggio sull’Alzheimer del regista Marco Toscani, realizzato in collaborazione con Sipaa (Società italiana psicologia adulto e anziano) con il prezioso contributo della produttrice Paola Maria Taufer, psicologa e psicoterapeuta dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari). Già presentato lo scorso anno nella serata di apertura al cinema Astra di Trento, il cortometraggio continua il suo tour in diverse località del Trentino, accompagnato al monologo scritto da Marzia Vitanza e intensamente interpretato da Chiara Turrini, protagonista femminile anche del corto.

La serata, promossa dall’Azienda pubblica di servizi alla persona Anaunia in collaborazione con Aido e sostenuta dalla Cassa Rurale d’Anaunia, vedrà gli interventi di Mario Magnani, presidente Aido, Marco Toscani, regista del corto, Paola Maria Taufer, produttrice, Chiara Turrini, attrice del corto e interprete del monologo, e Cristina Andreotti, già responsabile ufficio trapianti dell’Azienda sanitaria. Seguiranno alcune testimonianze di persone che hanno subito trapianti.

Il titolo “Ti ho incontrata domani” fa riferimento alla perdita di memoria della protagonista, disperatamente contrastata dal tentativo del marito di riportare la moglie alla dimensione esistenziale del presente, mentre in lei la funzione mnemonica è ormai irreversibilmente lesa. Il protagonista maschile della vicenda è interpretato dall’attore Mario Peretti, mentre la figlia è portata in scena da Lara Rigotti. Bellissimi scorci del centro storico di Trento fanno da sfondo ai vari momenti della vicenda.

«Questo cortometraggio è stato realizzato per sensibilizzare - spiega l’attrice Chiara Turrini - e anche, dal mio punto di vista, per socializzare, condividere le fatiche e le problematiche legate ai pazienti affetti da Alzheimer, soprattutto per i familiari che se ne prendono cura. È molto impegnativo psicologicamente, infatti, avere un familiare colpito da Alzheimer, perché vengono lese tante funzioni mentali tra cui il riconoscimento delle persone, la difficoltà nel linguaggio che sfocia nell’afasia, ci sono cambiamenti d’umore, aggressività, e poi subentra anche la perdita di motricità. Vedo che spesso le persone vengono allo spettacolo per sentirsi in compagnia, per confrontarsi e condividere i propri stati d’animo con altri che si trovano ad affrontare le stesse difficoltà».

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