Alla cura dell’azzardo il premio solidarietà
L’associazione Ama ha vinto il riconoscimento con un progetto-percorso per aiutare chi è schiavo delle «macchinette»
TRENTO. «La comunità che si prende cura», il progetto che l’associazione Ama (Auto Mutuo Aiuto) di Trento ha attivato a Tione, ha vinto il «Premio Solidarietà 2012» assegnato, nei giorni scorsi, dalla Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale. «Si tratta di un percorso pensato per contenere la dipendenza dal gioco d’azzardo nelle Giudicarie», ha spiegato Sandra Venturelli, coordinatrice di Ama Trento. «Non che le Giudicarie siano un territorio più a rischio di altri, semplicemente si sono mossi prima – ha puntualizzato Venturelli. A breve ne partirà uno anche in Val di Non. Il problema è di tutto il territorio». Per comprenderlo basta un dato: nel 2011 la cifra pro capite giocata in Trentino ammontava a 1.336 euro per persona maggiorenne. Ama, nata nel 1995, ha rilevato il problema del gioco d’azzardo prima di altre realtà, quando ancora non era un’emergenza sociale, ma stava diventando a poco a poco una dipendenza. «I primi casi risalgono al 1998 – ha proseguito la coordinatrice – poi negli ultimi anni, complice anche la crisi, il problema è esploso». Oggi i gruppi Ama dedicati al gioco d’azzardo sono sei e un settimo sta per partire. «Quello attivato a Tione è un progetto particolare, perché è nato con lo scopo di creare da subito una rete tra le varie realtà presenti sul territorio, dalla parrocchia, alla scuola, dagli istituti di credito alle associazioni presenti sul territorio- ha spiegato. Sono state promosse delle serate formative sul gioco d’azzardo, in cui sono stati invitati degli esperti, tra i quali un matematico che ha dimostrato come, al di là di quello che fa credere la pubblicità, è più facile perdere che vincere. Il passo successivo è stata l’attivazione di un percorso psico-educativo per i giocatori e le loro famiglie e da lì è nato poi il gruppo Ama per la dipendenza da gioco d’azzardo». Gli incontri, nei gruppi Ama, sono sempre guidati da un “facilitatore”: un volontario formato che aiuta la comunicazione. Ama, in cui lavorano sei dipendenti tutti part-time, tutte donne, può contare su una rete di 180 volontari che operano nei diversi gruppi attivi su tutto il territorio. «Attualmente i gruppi di Auto Mutuo Aiuto sono 67, di cui 35 a Trento. Le problematiche - spiega ancora Venturelli - sono le più varie dal dimagrimento, al disordine alimentare, dalla dipendenza da fumo, al lutto e molti altri. Sono in aumento i gruppo dedicati al superamento della separazione e quelli dedicati alla solitudine. Quest’ultimi sono frequentati anche da giovani, sempre più isolati nei rapporti virtuali e dunque alla ricerca di contatti umani diretti». Quante persone hanno frequentato un gruppo Ama in questi quasi 15 anni è un po’ difficile dirlo. «È certo comunque che ogni anno sono circa 500 le persone nuove che si avvicinano ad Ama – ci ha detto Venturelli – e poi ci sono i contatti, per informazioni, che non necessariamente hanno un seguito. Solo per il gioco d’azzardo, nel 2012, ne abbiamo avuti 102». Per informazioni riguardo ad Ama, guidata da Cecilia Dalrì, è possibile telefonare allo 0461-239640, scrive ad ama.trento@tin.it oppure consultare il sito www.automutuoaiuto.it
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