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Al Punto d'Incontro +40% dei pasti. Osvaldo Filosi riconfermato presidente

Nel 2022 la cucina ha distribuito 46.000 pasti. Con la campagna di fundraising "Un Pasto alla Volta" sono stati raccolti 109.024 euro



TRENTO. Nel decennale della morte di Don Dante Clauser - di cui a dicembre si ricorderemo i cento anni dalla nascita, anche con una pubblicazione curata da Vita Trentina - la Cooperativa Punto d'Incontro guarda con fiducia al futuro. L'assemblea del 30 maggio 2023 ha riconfermato il presidente Osvaldo Filosi e rinnovato le cariche del consiglio di amministrazione. Nella prima riunione il Consiglio ha nominato Francesco Crepaz alla vicepresidenza per il prossimo triennio. «Il 2022 è stato un anno molto complesso, che ha messo alla prova l'intera struttura organizzativa della Cooperativa», ha commentato il presidente Filosi. Eletto anche il nuovo Cda, composto da Ivan Boneccher, Nadia Brandalise, Matteo Cisternino, Francesco Crepaz, Marina Pasini, Gianluca Taraborelli. La Cooperativa - informa una nota - ha chiuso con un utile di 20.000 euro, esito per nulla scontato dati gli aumenti del 2022. Mai si era pensato di porre un limite agli ingressi, ma negli ultimi mesi oltre ai prezzi sono cresciuti anche gli utenti.

Sempre più persone si rivolgono al Punto d'Incontro: nel 2021 la cucina ha distribuito 33.000 pasti, nel 2022 ben 46.000, +40%. Anche se gli ospiti aumentano, al Punto non si è mai pensato di lasciare fuori nessuno ed è stata lanciata la campagna di fundraising "Un Pasto alla Volta", con cui sono stati raccolti 109.024 euro, che hanno permesso alla Cooperativa di tenere aperta la porta. È stato possibile anche confermare i servizi di segretariato sociale ed i percorsi personalizzati per chi prova ad uscire dalla marginalità.

«Le sfide per il prossimo triennio sono molteplici - ha commentato il direttore Mattia Civico, a cominciare dalla sostenibilità gestionale e sociale della Cooperativa, chiamata ad affrontare carichi sempre più onerosi per il sostegno economico dei servizi. Non possiamo né tantomeno vogliamo trasformarci in semplice soggetto erogatore di servizi, che dimensiona la propria risposta sulle risorse erogate e sui compiti assegnati. Ci riconosciamo parte di un sistema, di una filiera di azioni di supporto ai senza dimora, ma siamo certi che il nostro ruolo non si possa esaurire in questa cornice».













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