Aiuti alle imprese, arrivano i tagli
La Provincia li ha quasi dimezzati con criteri più selettivi: ridotti il tetto agli affitti e la spesa massima
TRENTO. Sono previsti dei tagli nella delibera della giunta - all’approvazione oggi - che aggiorna i criteri per la concessione degli aiuti all’imprenditoria, ritoccando la normativa messa a punto l’anno scorso.
Il testo è stato vagliato e approvato ieri dalla II Commissione permanente, presieduta da Luca Giuliani, con le astensioni dei tre membri di minoranza Degasperi, Fasanelli e Zanon. Alla riunione era presente l’assessore competente, Alessandro Olivi, che ha illustrato in che modo si fa manutenzione del complessivo sistema di incentivi alle imprese. Olivi ha anticipato dati che verranno diffusi oggi, affermando che il nuovo regime varato nel 2015 ha prodotto un boom di domande e di interesse. A fine anno sono state presentate 218 istanze (in particolare dal settore commerciale) per ottenere contributi, per una spesa ammessa complessiva di quasi 22 milioni di euro, sulla quale verranno erogate dalla Pat somme pari a circa 6,7 milioni di euro (per 173 domande), ma si stima di arrivare a 8 milioni, dando risposta a tutti i richiedenti.
Ora però si affina ulteriormente il sistema, selezionando ancora le nuove attività d’impresa e garantendo il massimo della contribuzione soltanto a quelle promosse da under 35, da donne oppure da persone disoccupate da almeno 12 mesi. La previsione è che nel 2016 la Provincia metterà mano a 4 milioni di euro per incentivare la nuova imprenditorialità, riducendo peraltro la spesa massima ammessa da 100 mila a 80 mila euro e il tetto massimo del contributo da 50 mila e 40 mila euro. Si è anche specificato che l’intrapresa deve essere davvero nuova, ossia la prima messa in campo dal soggetto richiedente.
In Commissione si è parlato parecchio della novità introdotta nel 2015 e che riguarda la contribuzione pubblica anche sulle spese sostenute per affitto locali (voce che ha riguardato ben 9 dei 22 milioni di spesa ammessa).
Filippo Degasperi ha detto che per questa via di fatto si premia una posizione di rendita, quella dei locatori, mentre per altro verso rimane scarsa la selettività delle domande di contributo per merito e per qualità d’impresa. Olivi ha spiegato che con la nuova delibera di giunta si ridurrà la spesa massima ammessa per gli affitti, portandola a 20 mila euro. Inoltre si prevederà anche un nuovo criterio di adeguatezza del canone d’affitto.
Altra novità riguarderà il tutor amministrativo per l’impresa in partenza: potrà essere individuato ora anche in una società di professionisti iscritti agli albi, partecipata dagli ordini professionali e accreditata presso Trentino Sviluppo spa.
Diverse domande sono state avanzate dal consigliere Gianfranco Zanon, mentre Massimo Fasanelli ha obiettato che penalizzare i nuovi imprenditori di età superiore ai 35 anni non appare opportuno, tanto più che comunque under 35 e donne nel 2015 hanno da soli rappresentato il 77% delle domande di contributo.