Ai Comuni un tesoretto di 114 milioni

Ok della giunta al Fondo strategico per opere sovracomunali. Rossi: «Sindaci, 60 milioni fermi. Basta lamentarsi»


di Chiara Bert


TRENTO. A fare la parte del leone è l’Alta Valsugana che porta a casa 14,3 milioni per investimenti in opere sovracomunali, seguita dalla Vallagarina con 12,2, dalla Rotaliana con 11,8 e da Trento e territorio val d’Adige con 11 milioni. In totale è di 114,6 milioni la dotazione del Fondo strategico di Comunità: 49 sono gli avanzi di amministrazione versati dai Comuni a fine 2015 per non perderli a causa del vincolo al pareggio di bilancio, altri 65 milioni li ha messi la Provincia. Ieri la giunta ha approvato in via preliminare, dopo un primo confronto con il Consiglio delle autonomie che la prossima settimana esprimerà il proprio parere, i criteri di spartizione delle risorse.

I criteri. Ci sarà un 10% assegnato a tutte le Comunità di valle in parti uguali. Per il restante 90% il Fondo sarà distribuito in base alla popolazione residente al 31 dicembre 2014 (35%), la superficie totale del territorio (5%), il numero di Comuni appartenenti al territorio(14%), il numero di abitazioni (15%), l'incremento dell'Irap tra 2010 e 2011 (3%), le risorse storiche ovvero quanto già assegnato al territorio nell'ultimo decennio (10%), infine l’8% in base a quanto versato dai Comuni in modo da premiare quelli che hanno conferito maggiori risorse. «Ora i criteri ci sono - ha detto l’assessore agli enti locali Carlo Daldoss - adesso tocca ai territori capire quali sono le opere di carattere sovracomunale su cui puntare».

I soldi dei Comuni. Per quanto riguarda i 49 milioni versati dai Comuni, saranno destinati ai servizi in tema di mobilità, reti e istruzione: entro il 31 dicembre dovrà essere raggiunta un’intesa tra la Comunità e i Comuni che hanno alimentato il fondo.

I soldi della Provincia. I 65,3 milioni versati dalla Provincia andranno invece a progetti di sviluppo locale, interventi strategici per il territorio, di valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile, al risparmio energetico e alle filiere di energia rinnovabile.

Partecipazione. La novità è che alla definizione dei progetti si arriverà con un processo partecipativo: lo schema di accordo del gruppo tecnico Comunità-Comuni, prima dell’approvazione sarà sottoposto a valutazioni dei rappresentanti della società civile, portatori di interessi o di conoscenze.

Rossi bacchetta i sindaci. Il governatore Ugo Rossi ieri ha parlato di un «passaggio epocale»: «Non è più possibile ragionare come si faceva nel passato, con logiche comunali. Bisogna riuscire a mettere in discussione risorse destinate ad opere dei Comuni per rimetterle in circolo e destinarle ad opere sovracomunali. Il presidente del Consiglio delle autonomie Gianmoena ha dimostrato di aver capito». Quindi ha bacchettato i sindaci: «Basta far passare l’idea, come qualcuno fa (nei giorni scorsi era intervenuto criticamente il sindaco di Dro Vittorio Fravezzi, ndr), che i Comuni sono alla fame. Non è la realtà. Oggi ci sono 114 milioni a disposizione, ma stimiamo un avanzo di amministrazione dei Comuni di 50-60 milioni, forse anche di più. Sono risorse che i Comuni non riescono a spendere, alcuni hanno anche 14-16 milioni fermi».

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