Aggressione con lo spray ai Bindesi
Parapiglia fra i gestori del rifugio e un uomo che ha spruzzato la sostanza urticante e poi si è ferito cadendo a terra
TRENTO. Parapiglia ieri mattina ai Bindesi con i due gestori - Ilaria Valenti e Fabio Bortolotti - finiti al pronto soccorso per i postumi di un’aggressione con lo spray al peperoncino e un uomo di 49 anni ricoverato per un trauma cranico. Su quello che è successo stanno facendo degli accertamenti carabinieri, Accertamenti che verranno fatti anche alla luce delle denunce che saranno presentate dai diretti interessati. E che divergono sotto alcuni aspetti. Ferita, ma in maniera per fortuna molto lieve tanto che non è stata portata in ospedale, anche un bimba di tre anni che si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato. Anche lei è stata raggiunta, di striscio, dalla sostanza urticante.
Il precedente fra le tre persone coinvolte, risale ad un paio di mesi fa quando i gestori avevano avuto uno scontro verbale con il 49enne - che abita a Villazzano - per una questione viabilistica. Un confronto lungo la strada che porta al rifugio Sat e che sembrava terminata sul momento. «Ieri mattina sono arrivato ai Bindesi in auto con mia moglie Ilaria - spiega Fabio Bortolotti - che saranno state le 10.30. Abbiamo parcheggiato e stavamo scaricando della roba quando abbiamo sentito qualcuno borbottare alle nostre spalle. Il tempo di girarci e ci siamo trovati davanti questa persona che ha iniziato a spruzzare lo spray e ha continuato a farlo. Ilaria è stata colpita in pieno negli occhi, io d’istinto li ho coperti con il braccio. Ma l’uomo avrà svuotato la bomboletta contro di noi». Il 49enne, ai Bindesi, c’era arrivato a piedi con i due cani che, nella concitazione, hanno iniziato ad agitarsi facendo intrecciare i guinzagli nelle gambe dei tre. Ad un certo punto uno dei cani è riuscito a scappare e il padrone, correndo per recuperalo, si sarebbe inciampato battendo violentemente la testa contro il terreno. «L’ho visto lì a terra - racconta ancora Bortolotti - immobile e mi sono preoccupato per lui. Gli ho chiesto se avesse bisogno di aiuto, gli ho dato la mano per aiutarlo ad alzarsi. E lui, una volta in piedi, si è messo come in posizione da pugile, ma non mi ha colpito. Poi se n’è andato».
Nel frattempo la bambina di tre anni, che era a pochi passi dal parapiglia, era corsa dal padre che si trovava sulla terrazza del rifugio e che, vista la situazione ha dato l’allarme. Al rifugio sono arrivati carabinieri e ambulanza. I sanitari, lungo la strada hanno incontrato il 49enne che appariva in stato confusionale e lo hanno portato al pronto soccorso per gli accertamenti. I due gestori, intanto hanno cercato di lenire con l’acqua le bruciature dello spray, hanno aiutato i soci ad allestire il pranzo della domenica e quindi nel primo pomeriggio sono andati al Santa Chiara per far controllare la situazione dai medici. E ora? Ora si passa alle denunce. Si sono rivolti all’avvocato Nicola Stolfi e sono pronti a presentare la loro ricostruzione (con il precedente dello scontro verbale per le questioni di codice della strada) ai carabinieri.
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