Addio al Consiglio si torna al lavoro
Tra abbandoni volontari e sonore bocciature sono in molti gli ex-politici che da oggi vedono svanire i privilegi dell’aula
TRENTO. Per un Silvano Grisenti (geometra) che lascia l’ufficio alla segreteria della giunta regionale per rituffarsi in consiglio provinciale, sono tanti i politici in carica che dovranno fare il percorso contrario. Via dagli agi dell’aula e ritorno al lavoro. Quello vero.
Quello nei campi, ad esempio. Eh già, per Luca Paternoster (Lega) l’esperienza in colletto bianco e pochette verde-padano si è conclusa nel modo peggiore, con una tranvata inattesa (da 1399 voti del 2008 a 539) che lo ri-catapulta nei campi della sua azienda agricola di Sanzeno. Dalla quale (per non essere troppo ingenerosi) il giovane leghista non si è mai davvero allontanato visto che - si sa - dal lavoro di imprenditore agricolo non si può andare in aspettativa.
La pattuglia leghista dei trombati è in effetti quella più numerosa. Pagano, gli uomini del Carroccio, il grande exploit del 2008 quando - trascinati dal candidato presidente (sconfitto) Sergio Divina - riuscirono ad eleggere sei consiglieri. Di questi, oggi, cinque fanno i bagagli. Tra loro anche il capogruppo Alessandro Savoi, che riprenderà possesso a breve nel suo ufficio del Comune di Cembra (dove risiede) tornando a fare ciò che faceva prima dell’elezione: responsabile del servizio finanziario, alle dipendenze (giochi del destino) del sindaco Antonietta Nardin (candidata dell’Upt).
Fuoriusciti dalla Lega sono altri due silurati eccellenti: Franca Penasa e Giuseppe Filippin. La prima paga più di tutti la debacle di Forza Trentino e nonostante raccolga più preferenze del 2008 (1765 contro le 1612) troverà a breve ad attenderla la scrivania in Cassa Rurale (è impiegata di banca e consulente finanziario). Il secondo, invece, tornerà a tempo pieno nel suo studio di architetto.
L’insuccesso delle opposizioni travolge stavolta anche il professor Claudio Eccher (che dopo anni di lavoro come chirurgo di fama si godrà la pensione) e il suo collega nella Lista Civica per Divina Marco Sembenotti. Per quest’ultimo (candidato con la Civica Trentina di Borga) la bocciatura è stata amara e per certi versi inattesa. Il sogno della rielezione sembrava a portata di mano ma...nulla. E così Sembenotti tornerà alle sue transazioni finanziarie (è un professionista del trading on-line) e chissà che ora, con più tempo a disposizione, non lo rivedremo pure in tv a commentare il calcio domenicale.
La lista è ancora lunga. Giorgio Leonardi riprenderà a pieno le redini della nota gioielleria a Rovereto, mentre Salvatore Panetta (Upt) ha ad attenderlo la scrivania di funzionario dell’edilizia abitativa all’(ex) comprensorio della valle dell’Adige. E speriamo che la trovi ancora, la scrivania, visto che il Comprensorio - nel frattempo - è stato cancellato e nel C5 la Comunità di valle non è mai nata.
Ha già ripreso contatti con la sede Rai di Trento Giorgio Lunelli, capogruppo Upt uscente dopo due legislature. Per lui, giornalista in aspettativa (con qualifica di caposervizio) c’è l’incognita dei palinsesti già definiti e della nuova organizzazione stabilita dal caporedattore Paolo Pardini che dovrà decidere come “reinserirlo”.
Lavora in proprio invece l’assessore Lia Beltrami, prolifica documentarista e “madrina” del festival cinematografico Religion Today (lautamente sostenuto dalla Provincia) che, non rieletta, potrà mettere a frutto le tante relazioni maturate in cinque anni di (spesso contestato) lavoro nel mondo della cooperazione internazionale. Stesso mondo che, infine, riaccoglierà Michele Nardelli (deluso Pd), presidente del Forum per la pace e da una vita impegnato nel sociale.
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