Addio al barbiere Bruno Girardi
Commozione per l’ultimo saluto nella parrocchia di San Pio X
TRENTO. Molta la commozione, ieri, al funerale di Bruno Girardi, il barbiere alla moda di Trento. A dargli l’ultimo saluto a San Pio X, oltre ai familiari, moltissimi personaggi che soprattutto dagli anni Sessanta fino ai Novanta del secolo scorso davvero contavano e che erano suoi affezionati clienti. Bruno Girardi, che aveva tenuto bottega assieme a colleghi dapprima accanto al cinema Roma e poi a metà via Perini aveva smesso di lavorare circa venti anni fa a 58 anni. Uomo sempre elegante e brillante, distinto, atletico, aveva appeso le forbici al chiodo dopo 43 anni di lavoro. Ancora giovane, ha dovuto affrontare prove affettive durissime superate con dignità e rigore. Che curiosa coincidenza di date: Bruno è stato sepolto esattamente 62 anni dopo aver cominciato a lavorare come “bocia” nella bottega di suo padre al Ponte dei Cavalleggeri dove, in particolare, affluivano i militari di leva dal vicino Distretto militare. Si è sempre ricordato di quella vigilia di San Giuseppe quando cominciò a spazzare i capelli tagliati ai clienti da suo padre e poi provveduto a radere gratuitamente la barba ai poveracci della città. Bruno è stato un autentico testimone del tempo. Ha spuntato i capelli a tanti cappelloni della città, ha raccolto le confidenze di molti politici della Prima Repubblica, della Autonomia regionale e poi provinciale, agli sportivi più in vista. Mai una volta, nonostante fosse entrato in amicizia con questi uomini più o meno potenti, ha chiesto loro un favore che, conoscendolo, gli sarebbe stato sicuramente fatto e lui avrebbe meritato. Testimone delle diverse tendenze delle acconciature maschili ma anche imperforabile camera stagna delle confidenze dei clienti.