Acciaieria di Borgo Valsugana, varate regole più severe sulle emissioni di diossine

Il consiglio provinciale ha approvato una nuova e più rigida normativa a proposito dell'emissione nell'aria di diossine


Luca Zanin


VALSUGANA. L’Acciaieria Valsugana dovrà presto sottostare a nuove regole sulle emissioni di sostanze nocive. Il consiglio provinciale ieri pomeriggio ha approvato il disegno di legge unificato Pacher-Kessler, con 21 voti favorevoli, nessun contrario e l’astensione in blocco dei 12 consiglieri di minoranza. Non è la soluzione a tutti i mali, ma è una svolta decisiva.
Viene anzitutto rimossa la norma introdotta due anni or sono e che consentiva una deroga tutta particolare all’Acciaieria Valsugana rispetto alla normativa in materia di emissioni.
Viene quindi introdotto - ha spiegato in aula il presidente Giovanni Kessler, da cui è partita questa iniziativa legislativa - un parametro rigoroso per quanto riguarda le fuoriuscite di diossine e di idrocarburi policiclici aromatici: 0,2 nanogrammi per normalmetro cubo. Che saranno ulteriormente ridotti in automatico se subentrerà una normativa superiore più stringente. Tra 2 anni, con l’entrata in vigore di una attesa normativa europea, si passerà a 0,1 ng/Nm².
Un’altra innovazione di grande rilievo è l’introduzione di un campionamento in continuo dei fumi degli impianti metallurgici con processi termici.
Il presidente Kessler - rispondendo alle pressanti obiezioni delle minoranze, in particolare del consigliere leghista Filippin - ha spiegato le ragioni per cui non si è approvata con forza di legge anche una tabella con limiti di emissione riferiti ai famigerati pcb (policlorobifenili): «Oggi - ha detto - non esiste una legislazione nazionale cui fare riferimento, semplicemente per assenza di riferimenti scientifici consolidati. La normativa che approviamo impone però, sempre in riferimento all’Acciaieria di Borgo, di inserire nella prossima Autorizzazione ambientale integrata un limite anche riferito ai pcb, facendo riferimento ai più autorevoli riferimenti internazionali».
Il testo approvato impone anche iniziative di coinvolgimento della popolazione e di informazione, «anche su richiesta di Comuni o comunità interessate». L’assessore Alberto Pacher ha annunciato poi nuovi impegni.
«Dal 1º gennaio potenzieremo i ranghi dell’Appa con un contingente di rinforzo di 10 unità, cui seguiranno altri, così da garantire un sistema di controlli ineccepibile. I monitoraggi saranno rigorosi, anche sul parametro dei pcb. Inoltre entro il 2011 contiamo di portare al voto del consiglio un nuovo codice dell’ambiente con il riordino complessivo e organico della materia».
Sul futuro dell’Acciaieria le posizioni rimangono variegate. C’è la Lega che picchia duro: Franca Penasa ieri ha raccontato dei milioni di euro di contributi piovuti dal 1970 ad oggi, mentre dai camini usciva di tutto. Poi Alessandro Savoi ha ribadito la necessità di chiudere l’azienda. Giuseppe Filippin ha proposto invece un ordine del giorno per avviare un progetto di segregazione dell’impianto di Borgo attraverso un cappotto esterno da immaginare attraverso un concorso di idee. La proposta è stata bocciata, Pacher l’ha definita «inaccettabile e strampalata». Il consigliere Renzo Anderle ha detto dal canto suo che all’Acciaieria si può concedere un orizzonte futuro, purché tenuta sotto implacabile controllo.













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