la protesta

A Trento nasce il comitato contro la nuova ciclabile: «Un percorso pericoloso in coabitazione con il traffico dei residenti»

Le 15 famiglie che contestano l’opera sono pronte anche a ricorrere alla giustizia: «Pensiamo a due esposti in Procura. Uno per denunciare la pericolosità di questa ciclabile in modo che in caso di incidente nessuno possa dire che non sapeva nulla. E un secondo per il rischio allagamento»


Daniele Peretti


TRENTO. «Vale la pena spendere in questo periodo di crisi 2 milioni di euro per costruire una ciclabile che farebbe perdere le ultime tracce della strada romanica che dai Solteri arrivava fino Castello del Buonconsiglio? Oltretutto con un percorso pericoloso che non potrebbe essere chiuso al traffico delle macchine dei residenti?». A chiederselo sono gli abitanti di Salita Giuseppe Dallafior.

Sonia Astengo e Andrea Vicentini sono i portavoce dei 15 nuclei familiari che risiedono lungo la salita che dovrebbe diventare una “cicloautopedonale” estremamente pericolosa. In effetti l’imbocco sarebbe in corrispondenza dell'area ingresso merci di Eurospin i cui mezzi allo scarico congestionano il traffico di autobus e macchine nel quale i ciclisti si dovrebbero destreggiare. Poi la “cicloautopedonale” passerebbe davanti ad un’autofficina. 

«Facciamo una prima considerazione - ci dice Sonia Astengo - la strada è talmente stretta che una macchina in uscita dal parcheggio non riesce ad immettersi con una sola manovra e il ciclista che scende in velocità se la troverebbe davanti senza possibilità di fuga. Ma la stessa macchina non ha alternative di manovra se non occupare la carreggiata». Ma non solo. «Consideriamo i numerosi punti ciechi- aggiunge Andrea Vicentini- causati dai dossi che ci sono lungo la salita che non si possono eliminare: il rischio di un frontale è elevatissimo».

I residenti hanno aperto una pagina Facebook di discussione ed hanno avviato una raccolta firme ed hanno una proposta: «Facciamone un percorso esclusivamente pedonale. Alcune aree di sosta ci sono già, mettiamo un paio di fontane ed in cima dove si trova un terreno della Fondazione Crosina si potrebbe realizzare un'area di sosta attrezzata con parco giochi, un bar, un paio di aree cani e magari un punto vendita dei prodotti degli agricoltori della zona. Tutto realizzabile con una spesa contenuta». Invece, il progetto in discussione che prevede? «Una stima di spesa sui 2 milioni di euro ai quali s’aggiungono qualcosa più di 42 mila già deliberati a favore dell’ingeniere progettista. Premesso questo – prosegue Andrea Valentini – si andrebbe ad asfaltare anche la parte sterrata della salita con conseguenti problemi di smaltimento delle acque piovane e di scomparsa delle testimonianze storiche dell'antica via. Si perderebbero anche le due pietre miliari di certo datate che si trovano all'inizio della discesa».

Alla fine la provocazione: «Pensiamo di fare due esposti in Procura. Uno per denunciare la pericolosità di questa ciclabile in modo tale che in caso di incidente nessuno possa dire che non sapeva nulla. Ed un secondo per denunciare il rischio allagamento delle abitazioni sul lato ovest conseguente all’asfaltatura della salita». E un invito: «E’ rivolto al sindaco e a Fugatti perché ci vengano a trovare. Insieme percorreremo come abbiamo fatto con lei la strada romanica e gli faremo conoscere un punto sconosciuto della città che si rischia di perdere per sempre e solo così si potranno rendere conto dell’assurdità di questo progetto».













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