A Trento la casa del «ghiaccio eterno»

Al sole per 14 giorni, si è sciolto solo il 22% del «blocco»



TRENTO. Il sole caldo scaldava ieri piazza Cesare Battisti e in pochi credevano che, dentro il prototipo di una casetta posta in un angolo della piazza potesse celarsi un blocco di ghiaccio. Per giunta messo lì dentro ben due settimane fa. Al fianco di questo modello di abitazione un serbatoio pieno d'acqua: posizionato anch'esso 14 giorni fa ha mostrato in due giorni quanto poco duri anche il più grande dei "ghiaccioli" se sottoposto alla calda estate trentina.

Il segreto di quanto avvenuto dentro il prototipo è proprio il suo involucro, una "Casa clima" certificata assolutamente coibentata: «Abbiamo dimostrato come un'abitazione di nuova generazione possa essere efficace non solo d'inverno ma anche d'estate poiché le pareti di 25 centimetri tengono fuori anche l'afa più intensa» ha spiegato Piergiorgio Frachetti, vicepresidente dell'agenzia provinciale altoatesina che certifica la capacità delle strutture di avere, come dicono i tecnici, «un bassissimo livello di transmittanza».

Alla fine, infatti, davanti al sindaco Alessandro Andreatta, all'assessore Italo Gilmozzi e a una piccola folla radunatasi in piazza per vedere lo scoperchiamento del prototipo, i dati sono stati più che confortanti: in due calde settimane il blocco di ghiaccio ha perso infatti solo il 22% del suo volume.













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