A Sanifonds anticipo di 200 mila euro per le spese di avvio

Lo ha deciso la giunta provinciale. Intanto la Fenalt attacca: «Serve un accordo nuovo: il nomenclatore è da rivedere»



TRENTO. La giunta provinciale ha stabilito di anticipare una somma di 200 mila euro a Sanifonds Trentino in modo da favorirne l'immediato avvio, anche tenuto conto che proprio in questi giorni Sanifonds è divenuto pienamente operativo con l'insediamento del suo nuovo direttore. L'importo serve a finanziare le risorse organizzative, umane e strumentali per rendere operativo questo nuovo strumento di sanità integrativa, che interessa i dipendenti della Provincia autonoma di Trento e dei suoi enti strumentali pubblici, nonché dei Comuni, delle Comunità e delle Azienda pubbliche di Servizi alla persona.

Questi i prossimi passaggi che coinvolgeranno la Provincia congiuntamente agli altri enti del comparto pubblico (Azienda sanitaria, Upipa e Consorzio dei Comuni). In marzo: informativa ai dipendenti riguardo lo strumento Sanifonds e gli aspetti inerenti la gestione dei dati personali e le modalità di iscrizione che avverrà entro il 15 aprile 2016; avvio dei necessari adeguamenti agli applicativi informatici (gestione della denuncia mensile INPS-ListaPosPA). In aprile e maggio: invio liste iscritti e completamento procedure; versamento contribuzione 2015 e 2016.

L'adesione al fondo non comporta per il dipendente alcuna spesa e nessun adempimento amministrativo. Per contro invece chi è iscritto al fondo può beneficiare dei rimborsi - previsti dagli accordi che ne regolano l'operatività - che copriranno parte delle spese sostenute per prestazioni non coperte, o coperte in parte, dal servizio sanitario o da altri enti pubblici. Le richieste di rimborso riguarderanno le spese per prestazioni sanitarie fruite a partire dall'1 gennaio 2015, per espressa previsione del nomenclatore approvato da "Sanifonds" nel 2015.

Intanto la Fenalt va all’attacco: per il segretario generale Maurizio Valentinotti «sono preoccupanti le dichiarazioni di De Laurentis apparse sul Trentino: se ne deduce che con Sanifonds, dal punto di vista della contrattazione collettiva, si deve partire da zero».

«Il presidente sottolinea che oggi risulterebbero iscritti tutti i lavoratori del pubblico impiego meno quanti hanno dato formale non adesione: questa cosa risulta molto preoccupante perchè come abbiamo più volte sottolineato, il meccanismo del silenzio assenso, già di per sé poco trasparente, non può certo trovare attuazione laddove sia mancata l'informazione agli interessati. Ed è quel che è successo nella stragrande maggioranza delle amministrazioni interessate». Per questo la Fenalt «diffiderà le Amministrazioni a fornire numeri sulle adesioni in assenza del protocollo di informazione».

«Dall'altra è evidente - continua Valentinotti - che è proprio questo meccanismo del silenzio assenso, scelto come scorciatoia, a rappresentare ora l'ostacolo più grande, non avendo i lavoratori interessati rilasciato alcuna autorizzazione alla proprio amministrazione a fornire dati a Sanifonds».

«Si rende a questo punto necessario rifare un accordo tra sindacati e amministrazione per consentire l'adesione a coloro che danno l'assenso (se non altro per fornire i dati personali): Fenalt, che non ha sottoscritto gli accordi vigenti, dimostratisi fallimentari sotto ogni profilo, è disponibile ad un nuovo accordo a condizione che sia parallelo ad una rivisitazione complessiva dell'elenco delle prestazioni, cui partecipi anche Fenalt».













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