A Riva clonati 200 bancomat
Ma i ladri riescono a rubare solo 340 euro: tutte le tessere sono state bloccate
RIVA. Duecento carte clonate, quelle di coloro che il 28 e 29 maggio hanno prelevato dal bancomat della Rurale Alto Garda di via Roma. Ma il «paracadute» di Cassa Centrale ha funzionato egregiamente: dopo i due primi prelievi dalla Repubblica Domenicana, nella notte tra il 9 e il 10 giugno, i ladri sono stati scoperti e tutte le carte bloccate. Rubati solo 340 euro. Il vero danno è la scocciatura: tutti quei 200 bancomat sono da buttare e rifare. Il meccanismo utilizzato pare essere stato quello ormai tradizionale: un microlettore viene inserito nella fessura del bancomat; delle microtelecamere attorno, in modo da poter filmare i movimento della mano che digita sulla tastiera. Il lettore registra i dati della banda magnetica della tessera bancomat; chi leggerà i filmati cercherà di ricostruire il codice. In via Roma nessuno si è accorto di nulla, e nel periodo in cui si ipotizza che l'apparecchiatura sia rimasta in funzione, hanno prelevato denaro circa 200 persone. Più di metà correntisti della Cassa Rurale Alto Garda, gli altri clienti di istituti diversi, anche stranieri. Nella notte tra domenica 29 e lunedì 30 maggio l'apparecchiatura è stata rimossa. I guai per i ladri sono arrivati al momento di mettere a frutto tanto lavoro, il 9 giugno. Sono riusciti a prelevare da due conti, per un totale di 340 euro. Poi la Cassa Centrale Banca, che vigila proprio su questi prelievi dall'estero nella lotta quotidiana contro i clonatori, li ha scoperti. Tutte le carte potenzialmente clonate sono state bloccate e i proprietari avvertiti della necessità di rifarle. Negli stessi giorni era andato a vuoto un tentativo ancora più sofisticato, ai danni dello sportello bancomat di viale Trento ancora della Rurale Alto Garda. In quel caso oltre al microlettore era stato installato un vero e proprio falso piano del bancomat, con una tastiera sovrapposta a quella originale in grado di memorizzare i dati inviati. Se ne era accorto un cliente, il primo ad usare il bancomat contraffatto, perchè il tastierino si muoveva leggermente. Avvertita la banca e quindi la polizia, l'armamentario è stato disinstallato senza danni. A Malcesine poi il 2 e 11 giugno altri due «assalti», sempre alla Alto Garda. Uno subito scoperto e andato a vuoto, l'altro finito con l'arresto del ladro.