8 settembre, gli ex internati dell'Anei"Trento prima città della Resistenza"
Il presidente della Federazione provinciale Rosario Serpe ha ricordato come già nella serata dell'8 settembre, alla Caserma Cesare Battisti di Trento, iniziarono gli scontri armati con i tedeschi in cui morirono 49 fra soldati e ufficiali italiani, alcuni combattendo, altri fucilati per non essersi arres
TRENTO. ''Trento è stata la prima città della Resistenza''. Lo hanno detto i dirigenti provinciali dell'Associazione nazionale ex internati (Anei) nel corso della cerimonia di commemorazione degli 800 trentini morti in Germania nei campi di prigionia nazisti.
Il presidente della Federazione provinciale Rosario Serpe ha ricordato come già nella serata dell'8 settembre, alla Caserma Cesare Battisti di Trento, iniziarono gli scontri armati con i tedeschi in cui morirono 49 fra soldati e ufficiali italiani, alcuni combattendo, altri fucilati per non essersi arresi.
''Per tanti anni è sceso l'oblio su questo episodio, oggi vogliamo onorare quei giovani soldati, i primi che lottarono per un'Italia libera'', ha detto Serpe, che guida l'associazione che raggruppa attualmente 200 ex internati trentini.
Oggi alcuni di loro si sono ritrovati questa mattina davanti alla lapide apposta sulla facciata del palazzo della Provincia, in piazza Dante a Trento. Sede dal maggio 1939 della Brigata Alpina 'Trento' e del 62/o Reggimento fanteria 'Sicilia' della Divisione di fanteria motorizzata 'Trento', la caserma Battisti dopo l'8 settembre 1943 ospitò il Corpo di polizia trentina e i reparti tedeschi, e fu utilizzata come prigione.
Al suo interno furono eseguite diverse fucilazioni. Internato in un campo di prigionia della Prussia orientale, Rosario Serpe, oggi novantenne, ricorda quegli anni di umiliazioni e privazioni. ''Anche noi in fondo fummo protagonisti della Resistenza, i partigiani avevano quella libertà di movimento che a noi mancava''.