Trento, oggi all’Arcivescovile il recital dedicato ad Alfredo Dall’Oglio, “martire europeo”
Alfredo, emigrato trentino, operaio cattolico, morì nel ‘44 nel lager di Berlino – a soli 23 anni
TRENTO. Nell’”Anno Santo della speranza”, la storia di un trentino, martire europeo, futuro beato, approda a Trento: si tratta del recital dedicato ad Alfredo Dall’Oglio, nato a Borgo Valsugana nel 1921 ed emigrato in Francia con la famiglia a soli 3 anni. Descritto come “Paladino della gioventù operaia cattolica”, morì nel lager di Wulheide, vicino a Berlino, nell’ottobre 1944.
L’appuntamento è per oggi, mercoledì 26 marzo, alle ore 20.30 nell’Aula Magna del Collegio Arcivescovile. Sarà ripercorsa la biografia di Dall’Oglio con una serata di immagini, letture e musica. Le voci narranti saranno: don Piero Rattin (autore del testo) e Giacomo Anderle, con l’affiancamento di Camilla Da Vico; al pianoforte Alessandro Martinelli. L’ingresso sarà libero con possibilità di parcheggio (da via Giusti).
Dall’Oglio conobbe in Francia la Gioventù operaia cattolica, divenendone uno dei più assidui sostenitori. Perseguitato per questo dal Reich venne trasferito a forza nei campi di lavoro in Germania. Qui proseguì il suo impegno di evangelizzazione insieme e tra gli operai, con grande mitezza e senza alcuna paura. Perseguito e incarcerato dalla Gestapo, venne destinato al lager di Wulheide, vicino a Berlino, dove il 31 ottobre 1944 morì a causa degli stenti e di ripetute torture. Aveva solo 23 anni. Il 14 settembre 1988 la Chiesa francese ha avviato il processo di beatificazione di Alfredo Dall’Oglio e di altri cinquanta giovani, come lui martiri della persecuzione nazista in odium fidei.
Alla serata dedicata ad Alfredo, mercoledì 26 marzo, sarà presente – così come alla “prima” di Borgo nell’autunno scorso – l’arcivescovo Lauro, anche per ribadire la volontà di investire a livello diocesano nel recupero e nella valorizzazione di questa esemplare figura di credente.