Timbrava l’ingresso e poi se ne andava: la Finanza di Bressanone denuncia medico assenteista
Documentati 24 episodi di assenza ingiustificata. L’uomo si allontanava utilizzando un’uscita secondaria dell’ospedale e provvedeva alle diverse incombenze familiari o tornava a casa
BRESSANONE. All’esito di un’indagine protrattasi per diverse settimane, la Compagnia della Guardia di Finanza di Bressanone ha accertato numerosi episodi di assenteismo da parte di un medico altoatesino che, dopo aver obliterato il badge per attestare la sua presenza in un Ospedale della Provincia, si allontanava dal luogo di lavoro, rientrando dopo diverse ore e, il più delle volte, solo nel momento in cui doveva timbrare nuovamente per far risultare l’orario di termine del servizio.
All’origine degli approfondimenti condotti dalle Fiamme Gialle brissinesi su delega della Procura della Repubblica di Bolzano c’è una segnalazione dell’Azienda Sanitaria, che nell’ambito degli ordinari controlli sulla consuntivazione dell’orario di lavoro da parte dei dipendenti aveva rilevato, proprio con riferimento al medico, alcune anomalie.
Le attività investigative svolte dai finanzieri, consistite in lunghi appostamenti e pedinamenti, hanno confermato i sospetti, consentendo di documentare 24 episodi di assenza ingiustificata, corrispondenti a 49 ore di lavoro non svolto.
Diverse le diverse strategie messe in atto dal professionista per sottrarsi agli obblighi di servizio.
In più occasioni, il medico ha attestato di essersi allontanato per poco più di mezz’ora, il tempo strettamente necessario per consumare un veloce spuntino, salvo poi presentare a rimborso documentazione per pranzi che si erano protratti ben oltre quel breve lasso temporale, come accertato dalle Fiamme Gialle dalla disamina degli scontrini emessi a fine pasto. L’orario riportato sui documenti fiscali, raffrontato con l’orario di presenza, ha evidenziato significative incongruenze.
In altri casi, di norma il venerdì pomeriggio, rientrato dalla pausa pranzo, l’uomo si allontanava utilizzando un’uscita secondaria dell’ospedale e, una volta fuori, provvedeva alle diverse incombenze familiari, o più semplicemente, tornava a casa, per far ritorno sul luogo di lavoro nel tardo pomeriggio, al solo scopo di “strisciare” l’uscita.
Il medico - nei cui confronti vige la presunzione di innocenza fino all’emissione della sentenza o di un eventuale decreto penale di condanna - è stato denunciato per la falsa attestazione della propria presenza in servizio e per il reato di truffa aggravata, avendo percepito indebitamente circa 3 mila euro a titolo di retribuzione oraria, somme pagate dall’Azienda Sanitaria alle quali, tuttavia, non è corrisposta l’effettiva prestazione di lavoro.
L’operazione è il frutto di una ormai consolidata collaborazione tra l’Azienda Sanitaria ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bolzano, nella comune prospettiva di garantire il corretto impiego delle risorse pubbliche, per tutelare il diritto dei cittadini ad accedere, in modo tempestivo ed efficiente, alle prestazioni medico-sanitarie.