“Testimoni”, successo in edicola per il libro di Vincenzo Passerini
Il volume, in vendita con il "Trentino" a 6,90 euro, raccoglie 53 microbiografie di personaggi famosi o dimenticati che Passerini ha scritto per il nostro giornale
TRENTO. Continua il successo in edicola del libro “Testimoni” di Vincenzo Passerini, nella foto con il direttore del "Trentino" Paolo Mantovan. La pubblicazione, con la sua grafica accattivante e moderna, è piaciuta subito ai nostri lettori, che, oltre ad essere in molti casi dei grandi estimatori di Passerini, acquistano il libro per poterlo tenere in casa, a portata di mano, addirittura sul comodino, perché le 53 micro-biografie di cui si compone sono storie che valgono per sempre.
Ecco, non solo un libro per l’estate, ma un “libro per sempre”: questo è “Testimoni”, di Vincenzo Passerini (con prefazione di Paolo Mantovan e postfazione di Mario Cossali, presidente dell’Anpi), 144 pagine, che potrete trovare sempre in edicola con il “Trentino” a 6,90 euro.
Storie di donne e uomini che hanno lasciato un’indicazione, che hanno scelto l’essenziale: l’umanità. E che si sono battuti, con tutta la loro forza interiore, per la comunità e per la giustizia. Abbiamo creduto che fosse necessario raccontare queste storie, queste vite durante le difficili settimane di clausura: e così ogni giorno dal 26 marzo al 18 maggio c’è stata una biografia che partiva dalla prima pagina del Trentino e si chiudeva dentro la pagina delle lettere. Ora sono qui, racchiuse in questo libro che trovate in edicola. Si va da personaggi celebrati (Madre Teresa e Peppino Impastato, Rosa Parks e Lorenzo Milani) a quelli ingiustamente ignorati (Dorothy Stang e Johannes Lepsius), da teologi e filosofi (Pavel A. Florenskij, Edith Stein, Tommaso Moro) ai “martiri” di oggi (Jo Cox, Azucena Villaflor, Hyso Telharaj, Catina Gubert), a politici (Aldo Moro, Tina Anselmi) e scrittrici (Toni Morrison, Simone Weil), da “semplici” costruttori di coraggio (Thérèse Nyrabayovu – la Schindler del Ruanda - e il magistrato Antonino Caponnetto) a grandi “sognatori” di nuove comunità (Alex Langer e Adriano Olivetti), a donne e uomini del popolo (Dante Clauser, Eglantyne Jebb). E poi ancora Olga Villa, Tina Merlin, Daphne Caruana Galizia, Franz Jägerstätter, Carlo Spagnolli.